Poesia precaria (selezionata da A. Coffami) – 1

Salve ciao.

Ha inizio da oggi un nuovo appuntamento settimanale curato da me (Andrea Coffami) e dal buon Luca Piccolino. Il nostro spazio sarà riservato alla poesia.

Ogni lunedì vi proporremo a turno un poeta, vi faremo conoscere una sua opera con la speranza che possiate affezionarvi a lui, lo seguiate nelle sue evoluzioni o siate incuriositi dal suo passato artistico. Considerate questa rubrica come se stessimo tra amici e parlando del più e del meno uno dicesse: “Oh amici! Ho letto una poesia di uno che magari già conoscete ma a me è piaciuta troppo”, e l’altro: “E chi l’ha scritta?”, ed io: “E l’ha scritta Pinco Pallino”. Quindi niente cattedre o noi che ci si eleva dall’alto della nostra sapienza a proporvi autori “degni di nota”. Molti poeti sono già conosciuti nel panorama letterario… quindi è solo una condivisione del piacere.

La poesia dicono sia morta, gli editori non la pubblicano, la gente non la compra… ma magari in rete c’è ancora qualcuno che la legge e l’apprezza. La poesia ha varie forme (sonora, testuale, visiva) e magari vi posteremo video/poesie, fotografie ritoccate o canzoni i cui testi nulla hanno da invidiare a Montale o Bukowski. Insomma “poesia” intesa nel suo senso più ampio.

Spetta a me aprire le danze facendovi leggere un testo del magistrale Alfonso Maria Petrosino, un ragazzo di una bravura imbarazzante (nonché molto bello) che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare in vari slam poetry in giro per l’Italia.

Consiglio caldamente di acquistare i suoi libri ma ancor di più consiglio di ascoltarlo live se vi capita di beccarlo in giro. Magari chiedetegli l’amicizia su facebook così da poter seguire i suoi spostamenti.

La poesia che vi propongo è tratta dal libro, pubblicato in Creative Commons, Autostrada del sole in un giorno di eclisse (Edizioni O.M.P. – FarePoesia).

Buona lettura.

Andrea Coffami

LA CINA SI AVVICINA

Il Presidente Ciampi ammaina
il tricolore e per ricordo
me lo consegna, ma sul bordo
c’è scritto Made in China.
E intanto una velina senza veli,
la mano destra sul seno sinistro,
in playback canta l’inno di Mameli
e l’onorevole Primo Ministro
all’orecchio mi dice senza peli
sulla lingua: “La Cina si avvicina.”

Versando lemon soda e gin
alla Gioconda di Da Vinci
le chiedo dove l’Est cominci,
ma lei dice: “Cin cin!”
Il giorno dopo, il thè con una ricca
ottuagenaria esule da Hong Kong
e una partita a tric e tac e cricca;
una fotografia di Mao Ze Dong
ci squadra dal comò di teak e ammicca,
come a dire: “La Cina si avvicina.”

Confondo il Götterdämmerung
con un’Apocalisse now
e il Tao tenendo al collo il tau
con yin e yang e Jung.
E faccio un sogno ricorrente e vago:
insieme a Giorgio sto nell’intestino
di un pollo – ma secondo lui è un drago;
prendo un laccio emostatico e il vaccino,
e stendo il braccio e lui mi fa con l’ago
un tatuaggio: La Cina si avvicina.

Un uomo ha appeso un dazebao
sul lato nord della Muraglia:
a chiare lettere si staglia
un ideogramma: CIAO!
con una splendida vernice nera.
Vado a mangiare insieme a lui e a Bruce Lee,
prendiamo gli involtini primavera
bucatini alla carbonara e muesli;
mangio il biscotto e il mio biglietto era:
“Amico mio, la Cina si avvicina.”

Alfonso Maria Petrosino

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4 Responses to Poesia precaria (selezionata da A. Coffami) – 1

  1. polifonie says:

    Vorrei esprimere il mio apprezzamento per questa bellissima poesia che affronta con leggerezza ma con doti di affondo veramente apprezzabili il tema dell’alterità. In questo periodo di confronto di civilità su un territorio limitato e soprattutto di riflessione sul retaggio culturale che ci si porta ancora dentro nonostante non sia di fatto più applicabile, mi sembra che questa lirica colga ottimamente lo spirito dei tempi. Elegante anche la costruzione prosodica. I miei complimenti all’autore. (claudia)

  2. Gianluca says:

    Hai perfettamente ragione, Claudia. Ti suggerisco di procurarti assolutamente il libro dal quale è tratta la poesia, Autostrada del sole in un giorno d’eclisse (edizioni O.M.P. – FarePoesia), si tratta di 58 perle rare. Alfonso è un grande poeta, di quelli che ne nascono uno a secolo.

    Gianluca

  3. clobosfera says:

    Già il titolo è fenomenale! (sono sempre claudia con l’altro account)

  4. Pingback: Petrosino intervista Catalano « Scrittori precari

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