Libera Val di Susa
luglio 5, 2011 Lascia un commento
Libera Val di Susa
Comincia tutto, sempre, con la città che impone parola sguardo senso legge, la voce del padrone
la campagna, e la montagna, senza alcuna condizione, si immolino al progresso, alla sua grande Ragione
all’immensa megamacchina che non si ferma ad aspettare chi perde tempo a far domande, A chi serve? A cosa serve? Chi lo paga? Chi ha deciso? Perché mai questa violenza? E allora in val di Susa una nuova Resistenza
Vent’anni sono lunghi, c’è chi nasce e c’è chi muore, generazioni che procedono nella stessa direzione, radicate nella terra, nel senso del Comune, e da questo contagio nessuno è immune
Contro il traforo i resistenti a Venaus eran sui prati, arrivarono i gendarmi: teste e ossa fracassate
i resistenti tornarono dai sentieri del bosco, si ripresero i prati, e altri anni sono passati
A Maddalena di Chiomonte la battaglia finale, schiere di gendarmi e schiere di corpi su cui passare
ma dopo questo insulto ancora più forte la convinzione che in questo stare insieme è l’unica ragione.
Recalcitro al comando del progresso infinito,
con le armi e la violenza si impone il sacrificio
resistere allo scempio è il mio dover di madre
altra decisione sovrana non c’è
Questa è la mia terra, ma anche di chi viene
la mia terra rifiuta solo chi s’impone
opporsi al dio denaro è una questione di coscienza
un fatto naturale di Resistenza
Fiaccole accese a rischiarare i monti
Si levano i canti dei figli dei figli
La parete calva si illumina di notte
Noi ci siamo
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