ContraSens – londra parigi new york
gennaio 31, 2012 Lascia un commento
Poesia di Ruxandra Novac
Traduzione di Clara Mitola
londra parigi new york
Una luce assassina s’infrange di fronte alla porta oltre la quale siamo
e la nostra vita prende forme inaspettate.
Bolle d’aria, licheni (metà alga, metà fungo)
s’incollano alla pelle sotto forma di quanti anni abbiamo
e si dividono di nuovo realmente dalle cellule cancerogene.
Viene la notte, per bambini e cercatori di vene
per donne e bambini.
Il cervello di oro, i polmoni di zolfo
rallentano. Il neon bianco, lattiginoso scorre su palazzi e orbite.
La follia
e la felicità del perire – un disegno in un WC, un’auto importata.
La maturità e la vita, vale a dire
molto più sudore e molti più preservativi.
La rete fitta di nervi
precipitata sulla città, sempre più sottile.
Sul mio pacco di sigarette c’è scritto londra parigi new york
ma nel mio cuore c’è scritto romania
una lanugine storica a coprire le statue
un testamento che di colpo ti fa
padrone dei tesori del mondo
una maschera antigas solo e soltanto per me
(ma non è niente
quando invecchierò mi libererò
e fino ad allora non è poi molto)
il corpo è pesante ed aspro come una mano di sale
da dove questo film di donna
di adolescente in ritardo e morboso?
le sigarette costose danno il rispetto per se stessi
il pensiero che posso cambiare la mia vita,
che posso farla complicata
come il bilancio di un’azienda prospera
produttiva e utile come una trebbiatrice
di fronte a me la Stazione centrale scintilla nella notte
una fortezza protetta come in “sobieski e i romeni”
dice uno e tutto cambia
di colpo, come dopo un bagno di acido rivelatore
perché si sta male, davvero male
perché da un po’ non se ne può più
perché lo sapevo ma comunque non ho voluto crederci
perché così.
ho fumato tutte le sigarette e la mia carne è triste
anche se inconsapevole come un cavallo portato al mattatoio
anche se ancora giovane
un diesel in fiamme illumina il parco di fronte alla stazione
intorno a lui si affollano i bambini di strada
guardandolo come un’alta meraviglia.
I cercatori di vene contano i soldi
fatti cercando le vene
le donne e i bambini dormono stretti uno nell’altro
come piccole arachidi nel mezzo della notte.
E poi piccoli gemiti che nessuno
può fermare
e poi le storie con réclame luminose e marciapiedi
distrutti da un sorriso di donna
e poi piccoli topi sulla retina
ad aspettare la mattina e poi la notte
e poi la mattina e poi la notte
ma non è niente
quando invecchierò mi libererò
e fino ad allora non è poi molto.
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