Via libris

sppas

Vi salutiamo per qualche giorno, dandovi appuntamento con le nuove pubblicazioni a partire, per evitare fraintendimenti, da martedì 2 aprile e lo facciamo con i libri da mettere nell’uovo suggeriti dalla sgangherata redazione di SP.
Buona Via Crucis, buona Pasqua ma soprattutto buone letture.

Scrittori precari

Scelgo tra i libri letti in quest’ultimo anno, e non posso che partire da Le monetine del Raphaël (Gaffi, 2012) di Franz Krauspenhaar. Krauspenhaar scrive con la tensione e la vitalità di un pugile che non ha tempo di ammiccare al pubblico, o ai giudici, perché se lo facesse l’avversario se lo papperebbe alla prima ripresa. In un panorama nostrano dove, purtroppo, il narcisismo abbonda – volontario o involontario – lo stile di Krauspenhaar è istruttivo a prescindere.
Nel romanzo, attraverso gli occhi di un pittore, si misura con l’Italia di Tangentopoli e sul rapporto tra l’arte e il potere.
Un altro libro che consiglio è Palace of the End (Neo, 2009) di Judith Thompson. Prima opera della Thompson tradotta in italiano, racchiude tre monologhi in cui personaggi presi dalla realtà mostrano l’orrore della guerra in Iraq, e della violenza come mezzo di sopraffazione. Un libro che vi consiglio non solo di leggere, ma di regalare a tutti quelli che negli ultimi anni vi hanno ammorbato con la retorica dello “scontro di civiltà”, della “democrazia da esportare”, delle “armi di distruzione di massa” e dell’ “ha ragione Oriana Fallaci”.

Matteo Pascoletti

Io per scelta editoriale eviterò di parlare di libri di amici perché altrimenti diventa tutto il solito magnamagna editoriale di gente che si fa i pompini a vicenda. Quindi vi consiglio un libro popolare bel bello che ho letto in treno in un’andata e ritorno Roma/Napoli/Roma che si chiama “Mai sentita così bene” di Rossana Campo. Un libello della Feltrinelli che ho pagato 0,50 cent a portaportese composto al 90% da dialoghi. La trama? Parigi, una cena tra donne che “vogliono divertirsi” e lo fanno. Scorre veloce. Come stare a cena tra amiche, ma con l’opzione di poter mettere pausa alle parole. Secondo libro che consiglio è un sempreverde che chi ama il cinema e la letteratura non può non aver letto: la sceneggiatura scritta da Quentin Tarantino di “Pulp Fiction”. Più che altro per scoprire le scene inedite tagliate al montaggio o mai girate tipo l’ingresso di Vincent (John Travolta) in casa di Mia (Uma Thurman), la moglie di Marsellus. La cosa bella delle sceneggiature è che potete rigirarvi le scene in testa come le volete voi, posizionare la macchina da presa secondo i vostri desideri. Potrete fare un film senza spendere un euro. Certo lo vedrete solo voi, ma chissenefrega. Altri due piccoli consigli di lettura: “Filmgate” di Paolo Negro (Editori Riuniti), vi scrivo solo il sottotitolo: “Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano”. Da leggere assolutamente per capire come mai il cinema italiano è andato in crisi negli ultimi vent’anni. E per ultimo un romanzetto che ho acquistato domenica scorsa sempre a portaportese: “Il branco” di Andrea Carraro. Io ho trovato la prima edizione del ’94 edita da Theoria, prima del successo dovuto alla trasposizione nel film omonimo diretto da Marco Risi con Tirabassi, Zingaretti e Memphis. Ho sfogliato qualche pagina e pare scritto bello grezzo, quindi se siete grezzi vi potrebbe piacere.

Andrea Coffami

Io vi butto là due libri da leggere per pasquetta, ché magari state a pancia piena in un bel prato e non vi va di alzarvi e giocare a pallone o a racchettoni.
Son due libri che hanno qualche anno sul groppone, ma a volte fa bene sganciarsi un po’ dalla contemporaneità, e in mezzo a un bel prato viene anche meglio fare le capriole all’indietro.
Son soprattutto due raccolte di racconti, ché in Italia l’editoria corre sempre dietro ai romanzi, meglio se di pagine numerose, come se il piacere della lettura si valutasse a peso.
Oltretutto son dello stesso autore, anzi, autrice, che sull’arte del racconto ha molto da dire.
Io li consiglio sia ai lettori, perché son racconti che si divorano, che agli scrittori, perché ne trarrebbero grandi lezioni – altro che corsi di scrittura!
I due libri in questione sono Figli randagi (E/O, 2000) e Un’educazione sentimentale (E/O, 2001), di Joyce Carol Oates.

Simone Ghelli

Tra le letture delle ultime settimane, i due libri pasquali che sento di suggerire sono entrambi “classici moderni oscar mondadori”, ambedue al prezzo di copertina di 11000 lire (uno edito nel 1990, l’altro nel 1993). Il primo, Uomini e no, l’ho comprato usato per tre euro e dieci al Libraccio a Como, a fine gennaio. Ne avevo una copia, che avevo letto nel 2002 o 2003, e che mi fu fregata. Così, quando l’ho trovato per pochi spicci, l’ho fatto mio. E la settimana scorsa l’ho riletto, d’un fiato. Cosa dire che non sia stato detto ancora di Vittorini se non: leggetelo e rileggetelo. Vi può solo far bene. E per restare ad autori che vi possono solo far bene, l’altro “oscar” che vi propino è Il segreto di Luca, di Ignazio Silone, che ho trovato per un euro e mezzo a una bancarella sei mesi fa. Anche qui, poche parole da sprecare: leggetelo e rileggetelo. Cos’altro aggiungere? Una suggestione: chissà se Enne 2 ha conosciuto Adele a Milano, oppure se Andrea Cipriani si è incontrato col Curti durante il suo lungo viaggio… di cosa parlo? Chi è Adele? Chi è il Curti? Per scoprirlo dovrete attendere ancora qualche settimana, quando approderà finalmente nelle librerie In territorio nemico. Il terzo romanzo infatti che vi suggerisco (anzi, molto di più: acquistarlo sarebbe quasi obbligatorio per i nostri lettori) non è ancora uscito, ma manca oramai davvero poco [info].
Buone feste e buone letture.

Gianluca Liguori

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