Il Piccolo Teatro dell’Aldilà – Il Principe e i Re

binladen

di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

2 maggio 2011

Guardando dal finestrino vide la casa rimpicciolirsi e il fumo diradarsi; poi fu solo ronzio di rotori e cielo a perdita d’occhio. Il respiro che gli si tagliava in gola, il freddo che scivolava nella cabina e l’azzurro che virava sul blu gli diedero la netta impressione che il chinook non smettesse di puntare verso l’alto. Quando l’elicottero atterrò nella nebbia, i due uomini in mimetica che gli sedevano davanti si alzarono e con gentilezza lo accompagnarono al portellone. Fece appena in tempo a leggerne i nomi e i gradi sulle targhette. – Quindi? – disse, rivolgendosi loro. Il sergente Munkar e il maggiore Nakīr annuirono all’unisono, e scandendo lentamente le parole con un gesto, gli mostrarono

il Settore 11 in fondo alla valle. Solo allora scese lentamente la scaletta, contando i pioli a voce bassa. Il chinook si rialzò in volo e sparì. Il Principe mosse nel silenzio il primo passo e poi un altro e un altro; il terreno scendeva dolcemente. Al di là del cancello con sopra la scritta WOODSTOCK HEAVEN la nebbia scomparve. Sul fondo della valle, vuota e verde, c’era un grande palco. Dalle americane i fari diffondevano una luce di cielo azzurro. Nemmeno una nuvola. Camminò tra cartacce e lattine. Ne scalciò una. Un liquido scuro schizzò intorno. La raccattò e bevve fino all’ultima goccia. Notò soltanto allora la figura bianca, seduta nell’erba, di spalle, davanti al palco. Si avvicinò e le si accomodò accanto. Era un uomo, vestito come una stella del rodeo; a piccoli intervalli le frange del costume si muovevano. Il tizio respirava lentamente continuando a dargli il profilo. La basetta era lunga e si confondeva con i capelli scuri. In una mano aveva una pistola automatica. Era proprio quello dei poster, pensò il Principe. Restarono in silenzio uno o due minuti. – Quindi? – disse il Principe. Quello, senza voltarsi, con la mano in cui stringeva la pistola e un cenno del capo indicò il palco davanti a loro. Dalle quinte uscì un ragazzo, magro, sul torso nudo una collana di perline colorate,i capelli che gli ricadevano su spalle appuntite come spigoli. Tornò il ronzio degli elicotteri, mentre l’amplificazione sollevava la musica e le parole. Un bang! allora, tinse la sua barba di rosso.

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One Response to Il Piccolo Teatro dell’Aldilà – Il Principe e i Re

  1. driuorno says:

    L’ha ribloggato su BABAJI.

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