Io sono leggenda

di Angelo Zabaglio e Andrea Coffami

Ieri sera mi sono rivisto il dvd “Io sono leggenda” con Will Smith, quell’attore/rapper nero di colore che faceva Willy il principe di Bel-Air e che ora fa i film seri patriottici di Dio e di Muccino.
Fatto è che la particolarità di questa pellicola, oltre al fatto che per tutto il film (o quasi) ci sta solo Will Smith e il cane e alla fine lui salva il mondo intero solo perché è Will Smih (la svolta vera sarebbe stata se il mondo l’avesse salvato il cane, ma i produttori americani possono avere tanti soldi ma le idee proprio lasciamo stare).

Dicevo: fatto è che la particolarità del film, oltre al fatto che ci stanno gli umani contagiati che di notte mangiano le persone (e la particolarità vera sarebbe stata se magari invece degli zombie contagiati dalla rabbia che mangiano le persone, tipo gli cresceva l’impulso sessuale, e allora tutti a scopare e il mondo sarebbe imploso in se stesso, figli su figli denutriti, parti su parti, un mondo pieno di neonati che piangono e alla fine in tutto il mondo intero si stava come nella metro nell’ora di punta, tutti stretti stretti attaccati. Tutto il tempo eh! Perché non ci stava più spazio. Tutti azzeccati che non si respirava. E allora si sarebbero iniziate a costruire palafitte, anche il mare sarebbe stato utilizzato, pian piano alla fine insomma comunque la razza umana si sarebbe estinta ma al non per moria da cannibalismo, ma al contrario per sovrappopolazione. E alla fine stavi tutto il giorno stretto stretto ad altre persone. “Salve, piacere” e la gente non poteva nemmeno, che ne so, andare in bagno e allora ci sarebbe stata una puzza di cacca assurda, che poi col tempo ci saremmo anche abituati come quando stai in un vagone della metro B di Roma. Ma i produttori americani possono avere tanti soldi ma le idee proprio lasciamo stare).

Dicevo: la particolarità di questa pellicola è il fatto che Will Smith si sveglia sempre tre secondi prima che la sveglia dell’orologio gli suona. E questa cosa si ripete nel film, sempre. Lui va a dormire (nella vasca da bagno col cane, giuro) e poi si sveglia nel letto sempre tre secondi prima della sveglia.

Mentre vedevo il film ero nel mio lettone e mi sono addormentato sui titoli di coda e stamattina mi sono svegliato e dopo tre secondi mi suona la sveglia. E la cosa mi ha indispettito un po’ e preoccupato pure. Anche perché ci stava un silenzio strano qui a Roma. E la parola silenzio e la parola Roma sono due termini che insieme fanno tipo quando metti la lingua sulla batteria per capire se è carica e ti prendi una scossa alla lingua che pensi “cazzo!”. Ma lo sapevi già.

Dove abito io non si sentono le macchine perché il mio palazzetto è in fondo a un vialetto stretto che affaccia sullo stradone principale, che in pratica sto in campagna stando in città. Comodo. Di solito mi sveglio con gli uccellini fuori che cinguettano ma questa mattina nulla, il silenzio. Non sentivo nemmeno la caciara dei calabresi che urlavano al piano di sotto. Che come urlano i calabresi del piano di sotto nemmeno i giapponesi prima di fare harakiri nella panza.

Il silenzio assoluto. E allora ho pensato che forse ero diventato Will Smith. Magari pure nero e col fisico scolpito da palestrato. Allora mi sono guardato le mani ma erano bianche e non ero Will Smith. Peccato. Ma magari non ero diventato Will Smith ma lo stesso il mondo era finito e io ero diventato leggenda, pure se non avevo il cane. Ma magari un cane lo avrei incontrato prima o poi per strada e sarebbe diventato il mio migliore amico (ma nella vasca da bagno però non ce lo faccio dormire!).

Fatto è che sono uscito di casa e non vedevo nessuno. Solo qualche suono indecifrabile in lontananza. Tipo una sega elettrica. Come una sega elettrica che stava abbattendo un albero secolare. Ma in lontananza. Allora ho attraversato il vialetto e le finestre dei palazzi attorno erano chiuse. Sembrava domenica mattina, non c’era nessuno, ma non era domenica mattina e infatti appena arrivato su viale Alessandrino, bell’e’bbuono mi sfreccia una macchina e da dentro un tizio mi urla “’a cornuto! Mettite li calzoni!”. Nella foga di sapere se ero diventato Will Smith ero uscito solo col pigiama in stile Eduardo De Filippo. E tutt’a’n’tratto pareva che la città si era svegliata e me ne sono scappato verso casa, dove mi sono accorto che avevo lasciato pure la porta d’ingresso aperta e, non appena entrato mi rendo conto che m’hanno fregato pure il televisore 32 pollici ultrapiatto che il giorno prima ci avevo visto “Io sono leggenda”.
E quindi ne ho dedotto che non ero leggenda. Per niente.

Io quando sento il titolo “Io sono leggenda” mi viene sempre in mente mio nonno pugliese che alle volte verso ora di pranzo tornava a casa. Ero piccino e abitavamo a casa di mia nonna a Napoli e al mattino per alzare due lire mio nonno lavorava al mercato del porto e tornava con la frutta e soprattutto con il pesce. Spesso con i polipi vivi attaccati al braccio oppure con i granchi grossi sotto il cappello a borsalino. E allora buttava i granchi enormi e il polipo sul tavolo della cucina e ci faceva giocare con loro, uno ci si affezionava pure un po’ ma poi bell’e’bbuono li dava a mia nonna che li cucinava. Diceva sempre che tanto erano vecchi. Sempre vecchi i granchi e i polipi che si portava a casa.

Fatto è che dopo pranzo mio nonno era solito sedersi sopra una poltrona marrone chiaro vicino alla vetrata in stanza da letto. Una grande vetrata che dava su Napoli dal quinto piano del palazzo. Mio nonno si sedeva lì e poggiava i piedi sopra una sediolina di legno di quelle che si piegano.
Si accomodava, apriva il suo fumetto Tex e tuonava: “Silenzio (bestemmia in dialetto stretto pugliese)… Silenzio, io sono leggendo!”.

E per qualche minuto noi si stava veramente tutti zitti. Ma solo per qualche minuto.

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7 Responses to Io sono leggenda

  1. poetella says:

    bella letturina, di prima mattina!
    leggendaria!

  2. danielarindi says:

    sei un mito, altro che leggenda! 🙂

  3. manuel franco says:

    C’e un livro, piuttosto bello, da qui e uscito questo film…

  4. manuel franco says:

    anche se tutto il testo con il film c’entra poco , che cmq non c’entrava moltissimo con il livro

  5. c’è un film molto più vecchio, girato tra le tante location anche all’eur, e che è tratto dallo stesso libro da cui è liberamente ispirato io sono leggenda, e secondo me è molto più figo questo film del ’64 che quello con will smith, che ho visto ieri, dopo aver letto questo post.
    http://it.wikipedia.org/wiki/L'ultimo_uomo_della_Terra

  6. danielarindi says:

    ho letto il libro e visto il film. rimango della mia idea: Andrea/Angelo ha uno sguardo, che anche se sguercio (ola) lui ce l’ha. voi /noi no.

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