Fiori e pallottole – #gunstreet
Maggio 30, 2013 4 commenti
di Domenico Caringella
Bella. Più che nelle fotografie. Più oggi – vedova, affranta, assediata dalle lacrime, scura, l’autunno alle porte – che in quel pomeriggio di sole alla stazione, estranei in attesa sulla banchina, con me che la spiavo.
Le parole del reverendo mi arrivano smorzate, monche; inutili. Scivolano nella fossa insieme alla terra, la potenza e la misericordia di Dio e del Cielo attraversano il legno della bara, ma sullo zinco rimbalzano.
Gli mancherà. A lei, all’altra lei che oggi non c’è, o se c’è non si vede. Agli amici. Mancherà un padre ai suoi figli. E dire che così poco sapete di lui. Perché voi dovevate solo viverci.
Io invece che dovevo ammazzarlo e che l’ho fatto, a sangue freddo, a distanza, alle spalle, per denaro, tutto di quell’uomo ho dovuto conoscere, tutto scoprire, intuire. Lo so soltanto io di quanto lo odiava chi mi ha pagato. Di quanto fosse meschino e tenero a volte. Di quanto amasse il blu.
Solo quando se ne saranno andati da qui, avrà dei giacinti. Quelli che porto io, un pallido risarcimento. Gli unici fiori che gli piacevano. Ma che ne sanno loro.
Asciutta e sobria : una delle cose più belle che tu abbia mai scritto.
Grazie,
Marina
Interessante questo frammento sul punto di vista del killer.
Con un finale che suggerisce che anche un assassino possa detenere una tutta sua “pietas”.
Solo due dettagli (minuscoli):
E’ “gli mancherà” oppure “le mancherà”?
E perché “di quanto” invece che semplicemente “quanto”?
“Gli mancherà” perché si riferisce a più di una persona (a lei, all’altra, ai figli)
Quanto al “di quanto” (ahah) in effetti è pleonastico, discorsivo. Perdonamelo
Ciao Roberto
E comunque qrazie a tutti e due dei commenti. Trattandosi di “gunstreet” vi direi sparatevi o sparatemi però potreste fraintendere. E’ una specie di ringraziamento 😉
Hasta