Dormire nel pomeriggio
luglio 16, 2013 1 commento
di Simone Lisi
Sono seduto a un tavolo rotondo con Diana, tra altri tavoli rotondi, dobbiamo mangiare, è un incrocio tra un bar e un ristorante. Il cameriere è un signore di mezza età, con i baffi, viene a prendere l’ordinazione e si siede al tavolo con noi. Mi rendo conto che lui e Diana si conoscono, parlano affabilmente, molto vicini, ma io non penso che ci sia una sorta di flirt tra loro, se non qualcosa come la relazione tra una nipote e uno zio, o qualcosa del genere. Mi squilla il telefono, guardo sul display, o forse prima di guardare penso sia Abramo detto Eby, e scocciato mi alzo senza aver fatto in tempo a ordinare il pranzo. Diana mi dice che potrei anche fare a meno di rispondere al mio medico ortopedico. Chissà poi perché. Col telefono che vibra mi avvicino al bancone, chiedo di vedere il menù e ordino un panino con il pesce spada. Non avevo mai sentito di panini al pesce spada, ma se lo fanno evidentemente esiste. Esco dal locale e guardo il display del cellulare dove c’è scritto Kvrtz, infatti non è Eby, ma è Emanuele del Curto detto Kurtz, scritto Kvrtz sul telefonino. Mi dice che l’altra sera non mi ha visto benissimo, avevo una faccia da bambino per bene. Io dico che non è niente, che non esco molto e quando esco sono molto, troppo, concentrato su di me e poco sul resto. La conversazione finisce e incontro il Cecco detto Cecco, col suo eskimo, gli chiedo cosa stia facendo lì. Mi dice che sta studiando chimica, perché non l’ha mai studiata e quindi deve studiarla. Mi dice che c’è una nostra ex compagna di classe, Jessica Masi, e che lui l’ha salutata e ci ha parlato, mentre io l’ho solo intravista mentre ero al telefono con Kvrtz; il Cecco aggiunge che lei, Jessica, vive adesso con sette persone.
Ma il titolo che ci azzecca?