A Firenze ci sta bella gente – #TUS3
ottobre 13, 2013 5 commenti
Antefatto
– Subcomandante Liguori, forse dovresti scrivere un post per commentare Torino Una Sega 3, no?
– Fallo tu, Matteo, mi fido ciecamente.
– Non hai tempo?
– Esatto.
Fine Antefatto
A Firenze, venerdì, c’è stata la terza edizione di Torino Una Sega, “serata di letture a voce alta”. Per me è stata la seconda edizione, ma non prendiamoci in giro: è un dato trascurabile, lo so io e lo sapete voi, quindi passiamo oltre.
Vedere centinaia di persone che affollano tre sale in due locali, e sostano nell’incrocio su cui si affacciano quei locali, o stipano le sale e ascoltano attenti, benché alticci o ubriachi, ti fa capire due cose. La prima è che a Firenze, tutto sommato, l’alcool costa poco. La seconda, ben più importante, è che la letteratura è un fatto sociale, e quando si organizzano gli eventi con questo spirito il successo viene di conseguenza: si sta insieme perché è il mezzo migliore per condividere un interesse, e nel modo scelto di stare insieme eleviamo quell’interesse, e noi con lui. A Torino Una Sega hai la mosca da bar che sta accanto al Grande Scrittore, e vicino a loro ci sta il blogger che ha il manoscritto in valutazione, il poeta che bestemmia perché è nato nel secolo sbagliato (d’altronde per i poeti il secolo in cui vivono è sempre quello sbagliato), la giovane promessa che non ha mai letto in pubblico, il tipo con cui chatti ogni tanto su Facebook e che non hai mai visto dal vivo, l’assessore alla Cultura che forse legge qualcosa e magari persino un Giovane Democratico. Stanno seduti gomito a gomito, culo a culo, ognuno reso umanissimo dalla presenza dell’altro. E le parole scritte sul foglio stampato o illuminate dalla luce dell’ereader, pronunciate in quel contesto, si fanno suono, materia e corpo. Sono condivisione e legame, mentre nei Grandi Eventi, troppo spesso, sono consumo, presenza calcolata, paravento delle logiche che muovono le macchine organizzative e i soldi cui ambiscono.
Dovrei fare tutta una serie di ringraziamenti, però in effetti poi uno, leggendo, potrebbe dire “ma non ci poteva scrivere via chat, o chiamarli su Skype, a questi?”. Comunque grazie a tutti, veramente, alla prossima.
opportuno dire che l’assessore alla cultura c’era solo perché spalle al muro, impossibile ignorare ancora l’unico evento letterario di valore e di successo in città, mentre ci sono spazi e manifestazioni che, pur strafinanziati, non muovono alcun interesse né pubblico. In ogni caso è stato messo culo a terra ad ascoltare e ha letto secondo le regole di Torino una sega.
Questa è opinione tua, quindi sarei meno oggettivo nel darne conto 😉
Io vengo da Perugia, posso dirti che quando gli assessori vogliono ignorare qualcosa perché non rientra nelle logiche che solitamente seguono, lo ignorano senza tanti problemi, con danni culturali che ti lascio ben immaginare. Quindi non darei per scontato certe presenze, che valgono come riconoscimento. Sennò poi diventa un “se sei assessore, ti tirano le pietre”, e non mi pare un atteggiamento costruttivo.
No è anche opinione mia.
L’assessore viene perché sa che il giorno dopo esce un articolo di una pagina su Repubblica. E tra fare una colossale figura di merda e mettersi culo a terra ad ascoltare, sceglie la seconda. HATERS GONNA HATE.
Non sapevo di questa manifestazione! Grazie per averne scritto e magari … alla prossima volta! 🙂
Davvero una gran serata! Mi spiace soltanto di essermi perso le prime due edizioni… 😦