Quattro poesie di Edoardo Olmi

Firenze
Tricolore-hc
(2011)

aveva le mie stesse Converse nere
mica tanto –
my Step by Step
13 euro quanti
loro rispettive edizioni in 6 anni
erano vera imitazione di finte
sue                                                      (49 euro e 90).

i pantaloni sotto al ginocchio
ricalcavano
i nostri diciott’anni,
ma ne avrà avuti almeno
una decina tanti –
neri come l’ombra all’assenza di maniche
della sua maglietta
nera, come

sotto la spalla destra tatuata

di una tartaruga ottagonale,

cerchiata

tricolore.

«la tartaruga»
rise giocondo, una volta un fratello
«è l’animale più punk che ci sia pensaci: è pacifica quanto corazzata.»

noi pogavamo insieme al Leggi il resto dell’articolo

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Due poesie di Alessandra Racca

Alessandra Racca

Primule nel cesso

Nel cesso della stazione di Monza
Carlo desidera
incontrare donna grandi tette
che vuole scopare nel culo

Nel cesso della stazione di Sesto San Giovanni
Giusy grandi tette
desidera incontrare
uomo gentile amante sesso anale

La distanza fra i loro desideri
è pari a quella fra due cessi luridi
e corre su sette chilometri di rete ferroviaria
e in questa domenica di primule e Leggi il resto dell’articolo

Due poesie di Antonietta De Luca

Bansky
Crisi

Che non si
parli d’economia
in versi
mi raccomando o di disincanto
per la politica. Visi
rivolti altrove: consolazioni
artistiche cercando.
Pesi gravosissimi
sul futuro, alle spalle aroma
di sigari. Pelle pallida,
occhi spenti, vite
senza tempo. Un grigio a logorare
la ricchezza d’un’infanzia fa, Leggi il resto dell’articolo

Tre poesie di Alessandro Hellmann

Al-Biella-Festivala

HELENA, IL 3 GIUGNO 2006

Che bei fiori
per te,
Helena.
Che bei fiori
per te,
Helena Zawada,
che avevi vent’anni appena
il 10 giugno 1929.
Chi ti porta
ancora
fiori freschi
profumati
di primavera? Leggi il resto dell’articolo

Tre poesie di Matilde Vittoria Laricchia

alberto-burriAprile brucia le ombre

Aprile brucia le ombre
sul molo del mio cappotto bragia
C’è un secchio di pesci, ti parlo in silenzio
– La domenica la odio -,
magra e lunga arde la rètina
col suo disco mezzo immerso.
Si subisce su sedie pieghevoli, la domenica
E scivola via, odorosa
e triviale come pesce dalle mani.


La distruzione mi dona una calma che non ho

La distruzione mi dona una calma che non ho,
silenzio tra macerie fumanti.

Ho intrecciato i sarmenti
profumando le ali di mirra
Ho appiccato il fuoco,
la fiamma era morbida e livida
la guardavo divampare sul mio letto
sulle mie piume, divorarmi le viscere Leggi il resto dell’articolo

Due poesie di Alfonso Maria Petrosino

SILVER---Martini_1

Martini
Quando torno da una festa
e mi gira un po’ la testa
mi sembra di sentire il movimento
della Terra che sull’asse
rotea su se stessa.
Davanti alle vetrine mi spavento
vedendo la mia immagine riflessa
guardarmi storto e con un brutto grugno.
Mi arrabbio e sbraito e sbaglio strada e arranco
e tutto questo mentre ancora impugno
una bottiglia di Martini bianco
davanti a me, come se fosse un gladio.
Cerco di dire ad alta voce: “Porco”
ma il seguito è inghiottito da un singhiozzo Leggi il resto dell’articolo

Tre poesie di Francesco “Millelemmi” Morini

2318874-mille

.

CON L’AIUTO DEL SOLE

Mi avvalgo di un velivolo polivalente volo piu in su di una nuvola
avvaloro la tesi che il divino lo voglia e svalvolo bevo un po’ di vino
in ipso veritas non riverisco a vanvera venvia
vanitas vanitatum et omnia vanitas
sganghera

romberà sovraccarica di elettrostaticità
sto po’po’ d’ammasso di gocce d’acqua rispecchia la caducità
icchè tu ci vedi l’è icchè tu vivi
vigorosi ghirigori intrisi d’ amori e dolori
colori come vagoni rivarossi e lima
ma la breda è la preda e te tu mi chiedi di andare col tram

arretra!
attratti i pianeti la gravità è alta e va compresa,
compensata e compartecipata ti pare compare? Leggi il resto dell’articolo

Tre poesie di Laura Liberale

-I

Ti porto
come il più necessario dei pesi
il più caro
il più doloroso
soma d’inerme bellezza
che mai più, mai più.
Sulle spalle ti porto
sono un uomo piegato
che strazia i punti cardinali
con la tua esposizione
un dio deposto
che ti lascerà cadere
frammentata in meteore
a fecondare la terra
su cui ora strisciano le fronti.
E cadranno i tuoi occhi
irraggiando cupole e vicoli di nerezza
cadranno le tue gambe
moltiplicando tumuli e altari
cadrà il velo dei tuoi capelli
su ogni operosità e ogni rinuncia
cadrà il tuo ventre
l’humus del sesso
a colmare i solchi perimetrali
cadrà anche la chiostra dei tuoi denti
ad azzannare l’aria del precipizio
e spalancare i templi. Leggi il resto dell’articolo