Il sesso della Neve
novembre 13, 2013 5 commenti
Amore mio, ho tante cose da dirti e poco tempo per farlo.
Questa voce in sottofondo cerca di saccheggiarmi l’attenzione, ma i minuti corrono e voglio stare solo con te.
Ancora non lo sai, ma il tuo primo giorno di scuola ti raccoglierò i capelli biondi in una lunga treccia. Ci perderemo almeno mezzora davanti allo specchio perché tu non starai ferma per l’agitazione e io continuerò a disfare e intrecciare cercando la perfezione.
Allaccerò uno a uno i bottoni del tuo grembiulino azzurro, fuori e dentro ogni asola, e indosserai le scarpette rosse che una volta erano mie.
Sarai una principessa il giorno in cui inizierai a conoscere il mondo.
Tornerai a casa disegnando arcobaleni e io ti insegnerò a metterci nuvole di zucchero filato intorno, come ho imparato dai cartoni animati degli anni Ottanta, quelli felici con gli orsetti profumati e senza pensieri.
Scordati i giocattoli di oggi, stupidi e maliziosi, sono utili solo a far crescere puttane.
Tu conoscerai l’ingenuità più assordante, perché dovrai sapere davvero cosa significa essere puliti e intatti.
Ci penserà tutto il resto a indurirti e devastarti.
Poi una volta ti comprerò un cappellino di paglia, con un enorme fiore arancio sopra, degli occhialetti da sole in plastica fucsia arrivati direttamente dalla Cina, e ti porterò al mare, con la macchina che sfreccia e i finestrini giù.
È una cosa della vita che non si può perdere, il mare, e non solo per l’acqua che non finisce mai.
L’odore del sole sulla pelle ti farà impazzire e mi costringerai a inseguire il vento per ore, correndo sulla sabbia umida, che alla fine non avrò più fiato e ti calmerò solo con un enorme gelato. Ogni volta che prenderai il gelato, lo vorrai alla nocciola e al pistacchio Leggi il resto dell’articolo
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