Contributi d’autore – il video

contributi d'autore

Durante la scorsa edizione di PiùLibriPiùLiberi, fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma nel dicembre 2012, Carolina Cutolo (Scrittori in Causa) e Andrea Coffami (Scrittori precari) hanno realizzato una serie di interviste a editori, tutti (o quasi) a pagamento, a proposito della discutibile prassi di mettere il rischio imprenditoriale sulle spalle degli autori chiedendo contributi economici alla pubblicazione.
Il video che segue, raccoglie le argomentazioni con le quali gli editori giustificano una prassi palesemente in contrasto con l’art. 118 della legge sul Diritto d’autore (633/1941), che definisce il contratto di edizione come “Il contratto con il quale l’autore concede ad un editore l’esercizio del diritto di pubblicare per le stampe, PER CONTO E A SPESE DELL’EDITORE STESSO Leggi il resto dell’articolo

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Io sono leggenda

di Angelo Zabaglio e Andrea Coffami

Ieri sera mi sono rivisto il dvd “Io sono leggenda” con Will Smith, quell’attore/rapper nero di colore che faceva Willy il principe di Bel-Air e che ora fa i film seri patriottici di Dio e di Muccino.
Fatto è che la particolarità di questa pellicola, oltre al fatto che per tutto il film (o quasi) ci sta solo Will Smith e il cane e alla fine lui salva il mondo intero solo perché è Will Smih (la svolta vera sarebbe stata se il mondo l’avesse salvato il cane, ma i produttori americani possono avere tanti soldi ma le idee proprio lasciamo stare).

Dicevo: fatto è che la particolarità del film, oltre al fatto che ci stanno gli umani contagiati che di notte mangiano le persone (e la particolarità vera sarebbe stata se magari invece degli zombie contagiati dalla rabbia che mangiano le persone, tipo gli cresceva l’impulso sessuale, e allora tutti a scopare e il mondo sarebbe imploso in se stesso, figli su figli denutriti, parti su parti, un mondo pieno di neonati che piangono e alla fine in tutto il mondo intero si stava come nella metro nell’ora di punta, tutti stretti stretti attaccati. Tutto il tempo eh! Perché non ci stava più spazio. Tutti azzeccati che non Leggi il resto dell’articolo

Piuttosto che morire m’ammazzo – intervista a Guido Catalano

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[Come anticipato venerdì, il nostro poeta Andrea Coffami intervista il poeta Guido Calatano a pochi giorni dall’uscita del suo ultimo libro, Piuttosto che morire m’ammazzo, di cui, se l’avete persa,  potete leggere l’anteprima. Per gli autografi, troverete Guido Catalano al salone del libro di Torino, presso lo stand di Miraggi edizioni.]

Intervista scomoda a Guido Catalano

di Andrea Coffami

AC: Guido Catalano. È nato prima il nome o prima il cognome? Cosa ricordi dei tuoi primissimi giorni di vita? E del tuo primo reading?
GC: Del mio primo reading non ricordo quasi nulla. Ero sbronzo duro. Ai tempi – una dozzina di anni fa – per combattere l’ansia da prestazione bevevo come un cammello. Immagino che la resa di quei reading non fosse un granché. Ora bevo ancora come un cammello ma reggo un casino. Appena nato ho avuto un’ernia. Non lo ricordo ma ho uno sbrego nell’inguine che me lo rammenta.
AC: Ti rendi conto che tu per lavoro principale hai davanti alla bocca un qualcosa di nero e duro. In cosa si differenzia da te Moana Pozzi, oltre alla barba e al fatto che lei Leggi il resto dell’articolo

Via libris

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Vi salutiamo per qualche giorno, dandovi appuntamento con le nuove pubblicazioni a partire, per evitare fraintendimenti, da martedì 2 aprile e lo facciamo con i libri da mettere nell’uovo suggeriti dalla sgangherata redazione di SP.
Buona Via Crucis, buona Pasqua ma soprattutto buone letture.

Scrittori precari

Scelgo tra i libri letti in quest’ultimo anno, e non posso che partire da Le monetine del Raphaël (Gaffi, 2012) di Franz Krauspenhaar. Krauspenhaar scrive con la tensione e la vitalità di un pugile che non ha tempo di ammiccare al pubblico, o ai giudici, perché se lo facesse l’avversario se lo papperebbe alla prima ripresa. In un panorama nostrano dove, purtroppo, il narcisismo abbonda – volontario o involontario – lo stile di Krauspenhaar è istruttivo a prescindere. Leggi il resto dell’articolo

Le famose gang di baby gay che cantano “bang bang” mentre fanno le gang bang

di Andrea Coffami

Sei nel silenzio di un sasso, mentre martelli lo stesso il tuo ritmo
lascio e non raddoppio, come l’oppio in una cartina di Roma
buona salsa in salamoia, se deve morire muoia il senso di colpa con tutti i figli suoi
con tutti i fogli sparsi per il mondo. In fondo in fondo siamo in un pozzo
ci siamo persi nel buio di uno stagno che descrivono come un mare di opportunità,
ma alla tua età sei già anziano e se ti ringrazieranno, ti daranno al massimo un anno di lavoro
senza contributi, tu ti abitui ma ci vogliono muti, sudi ma i ludi sono finiti da un pezzo
altro che amico, ci vorrebbe un attrezzo Leggi il resto dell’articolo

Branzino

[Poesia del nostro Andrea Coffami pubblicata nell’antologia “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo” (Bae, 2012)]

Branzino

di Andrea Coffami

Tuoni di nuvole in tavole imbandite di stragi in fragili briciole,
un bricolage misto collage di un bambino con sei dita in due mani
armate di scontrini e ricevute mai ricevute al cospetto di un padre
padrone di un negozio di alimentari in crisi chiuso per fame,
al primo del mese sulla mensola solo polvere e giare incrostate di calcare.
E la figlia che vuole calcare un palcoscenico nell’Italia
dei finanziamenti ministeriali e dei teatri valle al verde
è bello camminare tra sarte licenziate e attori e direttori di fotografia strapagati mentre i produttori Leggi il resto dell’articolo

R-estate con noi – II parte

Ok ok, ho mentito, avevo scritto “continua tra qualche giorno” e poi invece ho staccato internet e chi si è visto si è visto. Ogni tanto bisogna disintossicarsi dal web, spegnere computer, cellulari, tutto. Tanto poi si torna sempre qui. E sta per iniziare una nuova stagione. Leggi il resto dell’articolo

R-estate con noi

Scrittori precari vi saluta dandovi appuntamento a settembre. Ci lasciamo alle spalle una nuova stagione positiva e, come abbiamo ribadito di recente anche al K.Lit a Thiene, non ci aspettavamo neanche, quando abbiamo iniziato, di percorrere tutta questa strada, di incontrare così tante persone ai nostri reading o di creare un seguito numeroso al blog tale da renderlo tra i più influenti della blogosfera italica. A dicembre saranno ben quattro anni da quella prima lettura in quel dell’Alphaville, al Pigneto. Accadde che avevano proposto a Simone di organizzare una serata di reading; si decise di chiamarla “Scrittori precari” Leggi il resto dell’articolo