Il male

sanPubblichiamo in anteprima un estratto da Il male, nuovo romanzo di Massimiliano Santarossa in uscita per Hacca il 6 novembre. Un altro breve estratto lo trovate sul sito della rivista Satisfiction.

Tra le mura di cemento, perso nei vicoli bui, si muove osceno un semivivo. È uno dei molti che popolano la terra, sono i creati a immagine e somiglianza del padre, ma divenuti per scelta diversi, disfattisi nel tempo con le proprie mani, per volontà personale, per superare il vuoto, per giungere ovunque, soli. Non sono forse costoro divinamente nuovi? È potente ciò che porta con sé, profondo è il male suo, ancestrale la paura che lo possiede e guida.
Lo seguo. Leggi il resto dell’articolo

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Giornaletto, l’inventore tutto matto – #fiabebrevichefinisconomalissimo

di Francesco Muzzopappa

Questa è la storia misteriosa di Giornaletto, il matematico ingegnere inventore che scomparve nel nulla nel bel mezzo della notte.
Tutti noi abbiamo in casa almeno un’invenzione di Giornaletto: il frullapesce, il piccolo evitatore di onde sonore, un calcolo renale, il sovracoscia, il mandatore a quel paese, il toglicavallo, il grattacapo e molti molti altri.
Una sera, dopo aver inventato con somma gioia il portafilo, Giornaletto decise di fare una passeggiata ristoratrice nel bosco che  Leggi il resto dell’articolo

L’uomo d’argento

In anteprima assoluta il primo capitolo del nuovo romanzo di Claudio Morici, L’uomo d’argento (edizioni e/o) nelle librerie dall’11 aprile. 
Qui potete leggere la recensione di Luca Moretti su TerraNullius.
Buona lettura 

1.

Quella mattina mi svegliò Noemi. Aprii la porta e mi ributtai sotto le coperte. Quando posò il sedere sul materasso neanche me ne accorsi. Mi svegliai una seconda volta con il rumore del tappo della birra. Tlac! Cominciò a parlarmi di Daniel, di come andava tra loro. Diceva:
«Non lo amo neanche un po’».
E io:
«Sicura?».
«Giuro. Sai che vuol dire: “Non lo penso”?».
«Proprio mai?».
«Be’, quando stiamo insieme, parliamo, ci baciamo… certo che “lo penso”: mi sta davanti! Ma appena, chessò, appena giro la testa dall’altra parte me lo dimentico».
«E come ti senti?». Leggi il resto dell’articolo