Falkenau

Con grande piacere riproponiamo qui di seguito il racconto Falkenau, di Andrea Tarabbia, pubblicato sul numero quattro della rivista, a cura del collettivo sparajurijAtti impuri. Rimandiamo i lettori, inoltre, alle scorse collaborazioni con la suddetta rivista:

Editoriale Atti impuri II
Recensione di Atti impuri II a cura di Gianluca Liguori
Racconto Anime gemelle, di Riccardo Ferrazzi, su Atti impuri III
Editoriale Atti impuri IV

Falkenau

di Andrea Tarabbia

Abbiamo aspettato che Falkenau si affacciasse ancora alla finestra della sua casa al pianterreno, perché la prima volta io Werner eravamo riusciti a vederlo bene. Non eravamo sicuri che lavremmo visto di nuovo, ma la prima volta ci aveva colto impreparati, e non avevamo quasi registrato lavvenimento. Falkenau aveva aperto le tende e spalancato i vetri e si era guardato attorno. Nello stesso istante, mentre nella macchina io e Werner ci mettevamo in allarme, il lampione che sullingresso della casa si era spento allimprovviso, lasciando qualche metro di marciapiede completamente al buio. Quando la luce è morta, ho lanciato un piccolo grido che Werner mi ha troncato nella gola con unocchiata feroce. Anche Falkenau è trasalito, o così mi è parso. Il ronzio del lampione è ricominciato quasi subito, gettando sullasfalto una luce opaca e intermittente. Falkenau si è fatto schermo con le mani e ha guardato nella nostra direzione, ma sono sicura che non ci ha visto, ed è rientrato in casa.
Da alcuni giorni Werner aveva la sensazione che si fosse accorto di noi.
«Non proprio di noi», diceva, «ma mi sembra che si comporti come chi ha fiutato qualcosa. Forse sospetta di essere seguito, o qualcuno lo ha messo in guardia.»

«Ci sono nella sola Berlino migliaia di Falkenau», aveva detto larchivista quando, alcune settimane prima, Werner le aveva Leggi il resto dell’articolo

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Atti impuri IV

[Siamo lieti di pubblicare l’editoriale del quarto numero della rivista, a cura del collettivo sparajurij, Atti impuri. Rimandiamo i lettori, inoltre, alle scorse collaborazioni con la suddetta rivista:
Editoriale Atti impuri II
Recensione di Atti impuri II a cura di Gianluca Liguori
Racconto Anime gemelle, di Riccardo Ferrazzi, su Atti impuri III
Infine, vi anticipiamo che con la ripartenza settembrina del blog rilanceremo uno dei racconti del quarto numero. Stay tuned!
]

Struttura lacertiforme, corpo tozzo, nero, arabescato di macchie giallo-aranciate distribuite in modo irregolare, cranio piatto, occhi prominenti dotati di palpebre: bastano pochi dettagli per restituire un primo, sommario, ritratto di questo piccolo anfibio che in realtà, nel variegato panorama delle bestiole che popolano i nostri boschi, spicca per peculiarità a dir poco anomale. Appartenente all’Ordine degli Urodeli, la Salamandra salamandra – o più comunemente Salamandra pezzata – può misurare dai quindici ai venticinque centimetri, è dotata di organi sensoriali ben sviluppati (soprattutto l’olfatto) e dispone di una livrea liscia, coperta da lievi escrescenze, costantemente umettata grazie alle secrezioni di particolari ghiandole mucose alle quali si accompagnano altre ghiandole velenifere pronte, in caso di pericolo, a secernere un liquido denso e biancastro. A patto di essere trattato con rispettosa delicatezza, comunque, l’anfibio risulta sostanzialmente inoffensivo.
Ulteriore caratteristica Leggi il resto dell’articolo

Anime gemelle

Potete leggere qui di seguito il racconto Anime gemelle di Riccardo Ferrazzi, pubblicato sul terzo numero della bellissima rivista Atti Impuri, a cura del collettivo Sparajurij.

Qui potete leggere la recensione del secondo numero.

Inoltre, invitiamo gli amici bolognesi alla presentazione/reading della rivista, sabato 28 gennaio 2012, alle ore 19, presso la libreria Modo Infoshop, in via Mascarella 24/b. Saranno presenti Sparajurij, in qualità di curatori, e gli autori Luigi Socci e Stefano Raspini.

Buona lettura.

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I parallelepipedi di viale Sarca si proiettano in una prospettiva senza sbocco. I marciapiedi sono deserti. Il cielo ha il colore di una patata lessa. Lei cammina un passo avanti a me. Si ferma di fronte al 132.
«Se ricordo bene, è al terzo piano.»
Lo sa benissimo. Bicamere, soggiorno, cucina abitabile, bagno, ripostiglio. Ha fatto tutto lei, con l’agenzia.
«Ormai gli affitti costano come il mutuo.»
Sarà. Ma in affitto, quando vuoi andare te ne vai. Il mutuo invece ti tiene alla catena. Leggi il resto dell’articolo

Atti impuri 2

Vi segnaliamo con molto piacere l’editoriale del secondo numero della rivista letteraria Atti impuri.

 

Pochi mesi fa, nell’inaugurare il primo numero di Atti impuri, il miglior auspicio che avevamo immaginato per il futuro di questa desideratissima follia era di poter assistere, nei giorni a venire, alla sua crescita, al suo prolifico mutare, soprattutto alla sua volontà di trasformarsi in un catalizzatore di contagiosi atti creativi. La nostra più presuntuosa ambizione era insomma quella di modellare a dita nude un luogo a tal punto confortevole da convincere moltitudini di voci combattenti a trasferirsi presto in stanze nuove tutte da arredare. È ancora presto per azzardare bilanci, il mostro ha appena iniziato a camminare, e prima di vederlo correre a perdifiato ci vorrà del tempo, mesi, forse anni; nondimeno, alla stregua di fratelli illegittimi e gelosi, non possiamo fare a meno di contemplare con una punta d’orgoglio i suoi primordiali vagiti, curiosi e felici nell’assistere alla graduale espansione del nostro maleducato compagno di giochi. Dal suo corpo impuro sono già spuntati timidi lacerti di mani, abbozzi di piedi, cenni di iridi multifocali proiettate verso orizzonti lontani. Sulle sue spalle hanno cominciato a trasferirsi i primi inquilini, una fluida e quanto mai eterogenea colonia di parolieri provenienti da ognidove. Per favorire il continuo viavai di gente, le camerette sono state volutamente sprovviste di porte, e al silenzio del pre-bigbang si è pian piano sostituito un composto brusio che a breve verrà spazzato dalle feste del chiasso.

Eccoci dunque al numero due, ovvero la rizomatica geografia di ambienti che state sfogliando, e in cui siete invitati a fare i conti con testi inediti e autori tutti da scoprire. Alcuni di loro hanno già pubblicato svariati libri o addirittura scalato classifiche, altri si sono affacciati sul mondo editoriale da pochissimo, altri ancora lo fanno adesso per la prima volta in assoluto. Tutti, però, sono accomunati dalla stessa necessità, dall’identica urgenza di parolificare, di costruire mondi probabili, linguaggi possibili. E, naturalmente, dal talento nel farlo.

Alla consueta e voluta prevalenza di scrittori italiani, abbiamo deciso per questo numero di selezionare una folta schiera di voci straniere, scegliendo di andarle a scovare nel suolo fertile della lingua russa. Gli autori proposti abitano l’universo letterario in forma di monadi, di nuclei autonomi capaci di innescare resistenze all’usura dell’immaginario, occupando i luoghi della dismisura e dell’eccesso. Luoghi che, come in passato, rivelano i misteriosi intrecci tra il presente e la sua ombra, in Russia in modo particolare. A popolare la sezione Il prossimo tuo, dunque, scrittori pressocché sconosciuti al pubblico italiano – eccetto Alexandra Petrova, che vive a Roma da diversi anni – sebbene tutti e quattro godano in patria e in altri paesi (più attenti per tradizione ai suoni e ai sogni slavi) della curiosità e dell’affetto corrispondente al loro enorme valore.

La sezione poetica, All’infuori di me, è invece dedicata a Fabrizio Bajec, il cui lavoro seguiamo e apprezziamo da tempo, per la non comune capacità di scovare parole e immagini così immanenti da farsi remote.

Altra particolarità di questa uscita è l’avvio di una collaborazione con il Premio Calvino, grazie al quale pubblichiamo volentieri La perla delle Dolomiti di Antonio G. Bortoluzzi, uno degli autori finalisti dell’edizione 2009. Considerando come sia oggidì davvero eccezionale la pazienza con cui il Comitato di Lettura del Calvino esamina e commenta tutti i testi che riceve, Atti impuri seguirà con attenzione anche l’edizione 2010 del Premio, sperando di potere così aiutare a fare conoscere nuove opere ancora inedite di altri esordienti di qualità.

Infine, tanto per non farci mancare nulla, un’ultima chicca per la sezione Nelle acque sotto la terra, che dopo aver ospitato l’Estridentismo Messicano viene oggi impreziosita con un epistolario disperso firmato addirittura dal più immortale fra i draghi della letteratura universale: François Rabelais.

Potevamo forse sperare in compagni di viaggio migliori?

sparajurij