novembre 23, 2009
di scrittoriprecari
Fotografie. Fotografie in bianco e nero antico. Ecco cosa sono le poesie di Roberto Ceccarini.
La raccolta “Giorni manomessi” (L’arcolaio – 2008) racchiude istantanee, emozioni raggelate in cubi di ghiaccio che emanano calore. Quando lessi il libro ebbi l’impressione – e mi ripeterò – di vedere numerose fotografie antiche, in cornici d’argento e di legno chiaro. Si respira tabacco di uomo anziano, si respirano ricordi enunciati e condivisi. Nostalgie che si rinchuidono in sorrisi e lacrime non disperate, ma serene.
Roberto Ceccarini è curatore del blog rossodisera = oboe sommerso
Le poesie che vi propongo sono estratte dal suo libro “Giorni manomessi” (L’arcolaio – 2008)
Andrea Coffami
non sentivamo più i passi
(il freddo faceva battere i denti)
intorno al fuoco, la sera
tenevano banco le parole,
quasi volessero confortarci.
Roberto Ceccarini
mi resta un freddo intramontabile
un freddo non commestibile
la somma di bocche spalancate
nella piazza finestre stavano
ad osservare tutti i morti impiccati
– tutta la loro sorda distanza –
Roberto Ceccarini
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