Gianni il giaguaro – #fiabebrevichefinisconomalissimo

di Francesco Muzzopappa

Nel caldo deserto del Sahara viveva un giaguaro chiamato Gianni, proprio perché, guardandolo, aveva la tipica faccia da Gianni.
Un giorno il giaguaro stava facendo una delle sue camminate digestive.
Guardandosi attorno disse: “Però, qui oggi non c’è un’anima viva!”
Ma degli uomini appostati in gran segreto dissero: “Orpo, un giaguaro che parla!” Leggi il resto dell’articolo

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Confessioni qualunque – 12

[Ricordiamo ai lettori che Confessioni qualunque, la rubrica curata dai ragazzi di In Abiti Succinti, è aperta a chi voglia scrivere una confessione. Fatelo anche voi! Svisceratevi! E poi inviate i vostri racconti.]

#12 – Nino

di Nicola Feninno

Che resti tra noi.
I miei nonni erano fascisti, i miei genitori democristiani. Io faccio il pescatore e so che nessun partito ha mai moltiplicato il pesce.

Mio figlio questo deve ancora capirlo: vive a Roma, studia scienze politiche, non ha mai saputo nulla del mare; da piccolo gli veniva la nausea soltanto a stare al largo sul pedalò.

Frequentai le scuole a Praiano – elementari e medie – perché ad Arienzo le scuole non c’erano. Prendevamo la stessa corriera alle sette, io, Giggino, Daniele e Giulio, eravamo tutti e quattro di Arienzo, tutti e quattro figli di pescatori; ad Arienzo praticamente tutti gli uomini facevano i pescatori, tranne don Agostino e Pino, lu ricchione, che faceva il barbiere, che poi anche a quello – come diceva mio padre – ci piaceva comunque lu pesce. Alle medie ci siamo scelti un nome per il nostro gruppo: gli Scassacazz. L’ispirazione ce la diede il padre di Giggino: tornavamo dal cinema di Praiano, un sabato pomeriggio; viaggiavamo sulla sua Diana bianco panna – panna sporca – al cinema avevano dato Easy Rider. Leggi il resto dell’articolo