Se Foscolo non fosse… /1

Ugo Foscolo, come pochi altri artisti, visse la condizione del suo tempo e a lui più che ad altri si addice il detto arabo “I figli somigliano più ai propri tempi che ai propri padri”. Foscolo nacque (guarda la coincidenza) nel 1778, cioè quando vinsero a Saratoga gl’ideali democratici delle tredici colonie americane sull’imperialismo britannico.
Crebbe in un periodo molto particolare, ricchissimo di input per un giovane che sta scoprendo il mondo: nel 1738 era stata scoperta Ercolano, nel ‘748 Pompei. gli scavi condotti in Grecia da Winkelmann avevano portato i frutti sperati, lo stile classico aveva invaso ogni campo artistico dell’epoca, la Rivoluzione Francese stava infiammando i democratici di tutta Europa, Rousseau e Montesquieu erano diventati i filosofi di moda, l’Illuminismo era giunto a maturazione e il Romanticismo portava dovunque aria nuova e stimoli.

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Caso o caos?

La teoria del caos è un’affascinante teoria matematica nata nei mitici anni Settanta e studia quei sistemi che sono imprevedibili e casuali nel loro insieme, ma osservanti di leggi ben precise (a molti piace dire deterministiche) nelle loro singole componenti. Per esempio, un tratto di costa può apparire inspiegabilmente frastagliato, ma se andiamo a studiare le sue diverse componenti — andamento delle maree in quel punto, forza e direzione dei venti, composizione della roccia della costa se di roccia si tratta, posizione della costa, etc… — ci accorgiamo che quella frastagliatura “inspiegabile” diventa spiegabilissima e addirittura, diremmo in filosofia, necessaria. Leggi il resto dell’articolo