Sentieri di notte – #TUS3

-Per i testi del reading Torino Una Sega 3 spazio a Giovanni Agnoloni, che al Caffè Notte ha letto un brano da Non lasciar mai che ti vedano piangere, di Amir Valle (Edizioni Anordest) e un estratto dal suo romanzo Sentieri di notte.

Il magazzino era vuoto. Le pareti, che una volta dovevano essere state bianche, erano coperte da una patina grigiastra; il pavimento invece era di colore scuro, quasi nero. Il soffitto bucherellato lasciava indovinare ampi spazi, velati di ragnatele vecchie decenni. Se avessi avuto una chiara idea della parte della città in cui mi trovavo, forse avrei capito di quale edificio si trattava. Ma ero quasi certo di non avere mai visto niente del genere.
Mi accorsi che non si udivano suoni né rumori. Tutto era avvolto in un silenzio pneumatico. Non mi sentivo agitato, ma esposto. La mia pelle era come volata via, i miei nervi erano scoperti, le memorie del mio terzo occhio focalizzate su qualcosa che non riuscivo a identificare.
Improvvisamente mi resi conto che la mia luce-guida non pulsava più. Era scomparsa, dissolta nel silenzio, forse perché me ne accorgessi quando ormai era troppo tardi. Quando dovevo per forza procedere, e c’era un’unica direzione possibile.
Una porta, in fondo. Metallica, grigio-chiara.
Un ascensore. Leggi il resto dell’articolo

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Il ricordo di Daniel

Quello che segue è un estratto dell’ultimo romanzo di Marco Candida, Il ricordo di Danielil-ricordo-di-daniel, pubblicato da Edizioni Anordest (2013), dove il protagonista, risvegliatosi dal lungo coma in cui è caduto dopo un incidente automobilistico, non riconosce più niente del mondo di cui fa parte. Il proprio lavoro, la propria famiglia, addirittura se stesso e i propri gusti gli sono estranei, al punto da sospettare di un piano ordito dai suoi genitori e dalla fidanzata alle proprie spalle. Un piano escogitato per trasformare Daniel in un uomo diverso, come gli altri hanno sempre sperato che potesse un giorno diventare.

Daniel prende la sua automobile e rincasa a Cuneo. E’ già scuro per il nuvolo che c’è stato tutto il giorno. Alle undici ha telefonato a Sara. Gli ha detto che andava dal parrucchiere alle due. Poi faceva spesa. Per cena gli prepara gnocchi con la fonduta e un’insalata. Qualcosa di leggero. Daniel ha messo su qualche buon chiletto stando in ospedale e anche al lavoro. Al ristorante ha imparato ad andarci piano, perché mettendo tutto quanto nella nota spese della ditta all’inizio tendeva a rimpinzarsi anche troppo, concedendosi un primo e un secondo o un secondo e un dolce. Arriva a Cuneo che sono le sette e dieci. Ha chiamato Sara per rassicurarla come fa sempre, ma lei non deve aver sentito il cellulare, non gli ha risposto. Va molto piano con la macchina. Questo per via dei suoi problemi alla vista. A volte le immagini si sovrappongono a quel che vede disturbandolo non poco. In effetti è molto rischioso quello che fa. Non dovrebbe guidare. Leggi il resto dell’articolo