La stanza dei nichilisti

di Andrea Frau

Giuliano Ferrara indossa dei boxer rossi con grossi pois bianco pus.
Se ne sta disteso a pancia in su, sopra un letto con le lenzuola bianche immacolate.
Il materasso a liquido amniotico è comodissimo, sembra di stare su una nuvola di fumo di sigaro.
Decine e decine di feti abortiti e risorti scendono dal cielo usando cordoni ombelicali come eliche.
I feti planano e atterrano dolcemente sulla sua grande pancia candida. Ferrara e i feti si abbracciano e rotolano nel letto tra le lenzuola. Ridono sereni, in pace.

Ferrara si sente solleticare la faccia e avverte dei dolori alla pancia come se qualcuno dall’aspetto anacronistico gli stesse punzecchiando la pancia con un bastone.
Oscar Giannino è chino su di lui, le due barbe si toccano. Giannino cerca di svegliarlo con colpetti di bastone sulla pancia.
Ferrara si sveglia.
“Il distacco della placenta, no!”
Giannino lo bastona sul sedere mordicchiando una carota.
Ferrara smette di urlare e frignare.
“Grazie Oscar, brusco ritorno alla realtà. Il mio sogno era totalizzante come l’Unione Sovietica; il tuo bastone, come i fatti d’Ungheria, mi ha ridestato dal sogno.”
“Mah”, risponde Giannino, “al massimo il mio bastone ti ha distolto dal sogno comunista come l’apertura dell’archivio Mitrokin. Tu non sai sognare. Il tuoi sono sogni fasulli, chiudi gli occhi ed è come se scrivessi una storia. Ti vuoi convincere siano sogni solo per sentirti più umano. È come se Freud avesse partecipato alla sceneggiatura di Inception.” Leggi il resto dell’articolo

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Precari all’erta! – Chi vince perde nella vita

Chi vince perde nella vita.
E’ questo il motto del nuovo reality Someone’s gotta go targato Endemol, che pare verrà trasmesso a inzio 2010 dalla Fox. Chi vince il gioco perderà il posto di lavoro, ma allora dove sta il guadagno? Semplice: siccome si tratta di dipendenti a rischio licenziamento, almeno così se la giocheranno tentando di trovare un nuovo ruolo all’interno del mondo dello spettacolo. Insomma, se pensavate che la fabbrica potesse un giorno irrompere negli studi televisivi per rivoluzionare l’occhio domestico, dovrete ricredervi. La tv ha ormai il potere di fagocitare tutto e di risputarlo a sua immagine e somiglianza. Non si preoccupa più di speculare sulle tragedie, grandi o piccole che siano, ma deve stare al passo coi tempi, ci mancherebbe altro! Nell’anno della grande crisi la televisione non poteva stare con le mani in mano, limitarsi a riportare le notizie (solo alcune per carità), perciò il bisogno di riflettere sui nostri tempi precari pare aver toccato anche lo schermo di vetro, ma soprattutto i burattini che dietro vi si nascondono. Quale essere umano potrebbe godere nel guardare un gioco dove degli (ex) colleghi di lavoro cercheranno con tutti i mezzi di farsi fuori a vicenda, per dimostrare di saper difendere il proprio posto di lavoro? Ma non è questa la stessa televisione che s’ingegna di occultare quotidianamente le immagini dei lavoratori che protestano perché stritolati dall’ingranaggio inceppato del sistema capitalistico? Non rimane che sperare che i concorrenti, presi da improvviso slancio di solidarietà, si alleino per compiere un’azione luddista, che, c’è da starne certi, ci terrebbe incollati ai nostri televisori.
Sempre che non vadano in frantumi…