Il turbante rosso

di Ennio Canallegri

L’altra notte ho sognato che io e il mio amico William Kessel Pacinotti ci incontravamo a Kensington Park. Avevamo tutti e due i capelli rossi ma eravamo proprio noi. Ci incrociavamo per puro caso, anche se io subito gli consegnavo una busta sigillata con la ceralacca e il timbro postale del mese prima, con dentro un foglio con in calce la mia firma autenticata da Guido Pancaldi in cui prevedevo con estrema esattezza l’ora e il luogo dell’incontro, gli abiti che avremmo indossato e soprattutto la cosa dei capelli rossi (nda, con questo coup de theatre mi portavo definitivamente a casa il primo premio della gara di telepatia di quell’anno). Will prendeva la cosa con filosofia e precisamente con filosofia razionalista, perché riconosceva finalmente di aver sempre sbagliato l’approccio, che l’empirismo era una boiata e che la conoscenza umana non deriva dall’esperienza.
Guardandoci attorno notavamo che anche il giardino dava da pensare: nel laghetto nuotava un Leggi il resto dell’articolo

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La prova

di Ennio Canallegri

We train young men to drop fire on people. But their commanders won’t allow them to write ‘fuck’ on their airplanes because it’s obscene!
(col. Walter E. Kurtz, Apocalypse Now)

Thời cơ thuận lợi
[(è) Il momento favorevole]
(gen. Võ Nguyên Giáp)

Colonna sonora: White Bird, It’s a beautiful day

Il tenente Colley le sigarette le accendeva con uno zippo che era un paradosso. Un insulto. La prima volta che a Tommy era capitato per le mani – direttamente dalle mani di Colley – era stata anche la prima in cui la sua condizione attuale, ciò in cui si era trasformata la sua vita da quando era arrivato in quella terra di pioggia, fango e piombo, gli si era svelato in tutto il suo fulgore, nel suo fuoco rutilante e distruttore.
Il tenente prima di iniziare a parlare con qualcuno, aveva l’abitudine di offrirgli una sigaretta; se ne accendeva prima una lui, poi ne passava un’altra insieme allo zippo a chi gli stava di fronte. Tom aveva letto le parole incise sull’accendino al momento di restituirlo al tenente, che intanto aveva già tirato le prime due boccate e stava per attaccare a parlare. “Fighting for peace is like screwing for virginity” recitava la frase. Tommy che laggiù, quasi senza accorgersene, si era improvvisamente trovato a dover uccidere più persone che insetti, e che conosceva a memoria le voci che assicuravano che William Colley fosse nel selezionato club dei doppi veterani, i soldati che nei villaggi violentavano le donne poco prima di ammazzarle, pensò che il mondo che credeva di conoscere procedesse al contrario.
– Che c’è soldatino, non vuoi rendermelo? – gli chiese Colley, porgendogli una mano e sollevando il labbro superiore di sbieco, in una smorfia che voleva essere un sorriso senza riuscirci. Leggi il resto dell’articolo

#7Sette: Thug

thug
di Ennio Canallegri William Kessel Pacinotti

1. Thug: Rumal

Oltre alle proprietà miorilassanti, la tizanidina esercita anche
un moderato effetto analgesico centrale.
(Sirdalud)

Al sorgere della tredicesima luna dopo l’eclisse, pensò che la profezia non si sarebbe mai più avverata; sollevato deviò dal sentiero passando per la boscaglia. Il cielo, notturno e profondo, insieme alla verticalità della foresta impedivano la vista, ma il passo era comunque veloce e audace. Ogni uomo del delta impara dai propri morti e dai propri sogni a temere di notte la foresta e il sonno nascosto del cobra, ma non lui e non per questa volta. Il peggio era passato. Invincibile con quella luna ormai alta sulla sua testa poteva tornare dalle sue donne.
Appena entrato in casa, una capanna di giunchi tenuti insieme da fibre di canapa cementate dal fango del sacro fiume, Behram scansò di un soffio il lume che pendeva basso dal soffitto. La fiamma ondeggiò insieme alla corda, in una specie di saluto beffardo che gli si piantò con dolore all’altezza del collo. Con i muscoli dolenti guardò verso l’alto, giusto in tempo per comprendere il senso della profezia.
“Il tetto” si disse a mezza voce. Leggi il resto dell’articolo

I capolavori ritrovati della poesia – Arno Veerhof

capolavori ritrovatiUn’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

FORSE SEI L’AMORE (Arno Veerhof, Kimberley 1880 – Durban 1943)

Forse/Sei l’amore

La poesia è dappertutto.
Come l’orgasmo multiplo non va cercata con inutile affanno, iperboliche posizioni e fastidiosi sh’kamizzi. Sarà Lei a trovarci, per caso o per finzione. È negli specchi, nei parchi assolati durante le domeniche annoiate, nel “dai e dai” delle puttane. E anche nei palazzi della finanza. Però dalla Finanza noi siamo tagliati fuori, e così è della Guardia di Finanza che stiamo parlando. Insomma di finanzieri con la effe e la zeta minuscole. Ma per loro l’operazione “Agonia” è stata semplicemente una missione da mettere all’occhiello e si sono accontentati di scoprire che anche la Perugina è la solita matrioska e che una parte rilevante dei guadagni derivanti dal reparto “Baci” sono sempre stati versati in favore di una società off shore, la Up-Art-Aid inc ®, che fa a capo a un italiano, manco a dirlo cantante.
A noi no, non è bastato. I viaggi veri non hanno una tappa sola. Leggi il resto dell’articolo

Il Piccolo Teatro dell’Aldilà – Il Principe e i Re

binladen

di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

2 maggio 2011

Guardando dal finestrino vide la casa rimpicciolirsi e il fumo diradarsi; poi fu solo ronzio di rotori e cielo a perdita d’occhio. Il respiro che gli si tagliava in gola, il freddo che scivolava nella cabina e l’azzurro che virava sul blu gli diedero la netta impressione che il chinook non smettesse di puntare verso l’alto. Quando l’elicottero atterrò nella nebbia, i due uomini in mimetica che gli sedevano davanti si alzarono e con gentilezza lo accompagnarono al portellone. Fece appena in tempo a leggerne i nomi e i gradi sulle targhette. – Quindi? – disse, rivolgendosi loro. Il sergente Munkar e il maggiore Nakīr annuirono all’unisono, e scandendo lentamente le parole con un gesto, gli mostrarono Leggi il resto dell’articolo

I capolavori ritrovati della poesia – Jean Pierre Foulardin

Un’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

LA VENDETTA DEL FIUME

Il sole si adagia
sull’ansa del fiume
livido
nell’alba sanguigna
La pelle della terra
non più erba
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I capolavori ritrovati della poesia – Suor Concetta Lovreglio

Un’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

VSIAUN XXXVIII (versione originale)

Madau, Madau,
d’ praimavair, d’ saugn e d’ nautt
[Madau]
nun g’ n’ staunn chiau.
Ha stat’ u vaint
ca m’ha agitait taint?
O invaic’ iè Craist
ca ma vaul accaint?
Iè com’ a caidda caus strain
ca saugn’ semb’ la mattain
ca fasc’ tailt e iè la fain

VISIONE XXXVIII (traduzione prima di Onofrio Palese)

O Vergine Maria, Maria
è la mia ultima primavera Leggi il resto dell’articolo

I capolavori ritrovati della poesia – Seppo Pullulaa

Un’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

I DENTINI di Seppo Pullulaa (1957)

Rodono l’essere, la carne
fino al bianco dell’osso
senza fermarsi eppure immobili
Mi inseguono su un’altalena
che naviga
vuota di vago e d’implicito
E cercano incessanti l’erba
che mi cresce sul petto
e sotto la pelle che si sfalda
i conigli d’alabastro.

SEPPO PULLULAA (Merimasku 1927- Suomussalmi 1973)

La prima (e ultima) edizione del “Concorso per pupazzi di neve poeti”, organizzato nel ’73 dalla Fondazione reduci di Suomussalmi sul luogo della battaglia combattuta trentatré anni prima contro i russi, lo ha tolto alla patria, che ancora ignara di aver perso Leggi il resto dell’articolo