La corona di fiori – #TUS2

Spazio a Gregorio Magini per l’appuntamento settimanale coi testi del reading Torino Una Sega 2. Due i testi letti, come da tradizione: parte del capitolo VIII di Salammbô (Flaubert), e il brano che proponiamo, l’incipit del romanzo cui Magini sta lavorando, La corona di fiori.

Recise un’astromeria che sporgeva fuori sagoma, intrecciò un nuovo ramo di felce dove la gypsophila non bastava a nascondere il fusto di polipropilene, verificò la distribuzione dei gigli bianchi, spruzzò il lucidante sulle foglie. Portò la corona dal cavalletto al banco, dove era già pronto il foglio di plastica su cui l’adagiò. Appose una coccarda nera, la spillò, vi girò intorno una fascia di velluto e la annodò in un fiocco, pinzando poi le anse per tenerle piatte. Tagliò via una frangia del nastro. Posò le forbici, sollevò il berretto, passò la mano sul cranio rasato. Appaiò due lembi opposti del foglio di plastica e li fissò con il nastro adesivo. Riportò la corona imballata sul cavalletto. Si allontanò di un passo per giudicare il risultato. Leggi il resto dell’articolo

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Maggio *

Primo pensiero: non ci vado ai funerali. Non voglio dividere questo dolore: non ha nome. Non ha forma. Non ammette colpa.
Secondo: ho sbagliato. Dovevo ucciderlo prima.
Terzo: mai più regali difficili.

Ho inventato un modo per sopravvivere alla distanza che mi hai imposto ma sento un buco nero nel petto che mi asciuga le lacrime e un odio verso tutto questo sopportato non amore. Leggi il resto dell’articolo