La terra vista dalla luna

La terra vista dalla luna (Bompiani, 2009)

di Claudio Morici

Per colpa di Antonella, Simon deve uscire dal sicuro abbraccio della sua cameretta e partire per il Messico.

Per colpa di Antonella, la sua grande amica, conosciuta in ospedale, dove lui era ricoverato per le sue ipocondrie e allucinazioni, mentre lei invece doveva fare i conti con le droghe che riconosceva non dai nomi ma dagli effetti che producevano.

Antonella, che fugge in Messico alla ricerca di sé stessa, dei santoni sulle montagne, della povertà da aiutare, che va ad aprirsi la mente a conoscere la “gente di tutto il mondo”.

Simon che corre in Messico perché la sua più cara amica, che fino ad un anno prima scriveva mail a catena per salvare bambini in mezzo alla strada o per creare nuovi mezzi di trasporto, ora non dà più notizie di sé. Simon che è così distante dallo stile di vita e di comportamento della giovane “E lo sai cosa penso del viaggiare? ‘Na cazzata, esattamente come immaginavo”. La famosa gente da tutto il mondo non esiste, avete mai incontrato un iraniano in un ostello?

Una coppia scoppiata in tutti i sensi. Una coppia poi… per Simon tutto è molto semplice nella sua lucidità immediata, fatta di paure, di sfighe continue e situazioni tragicomiche. Lui conquista con la sua ironia, con una rabbia morbida, fatta di coperte da cui non è mai uscito, fatta dell’aria tiepida del nome a cui si rivolge continuamente durante tutta la sua avventura. Un innamorato? Anche no. Un avventuriero? Ma figuratevi! Un pazzo allora? Forse o forse sicuramente sì.

Nella storia raccontata con uno stile incapace di annoiare però c’è spazio anche per della sana satira, per l’invettiva ghignante e amaramente divertita. Gli ostelli: un luna park di deficienti dove ci si conosce tra occidentali dello stesso status sociale, ci si droga con pochi euro, si rimorchia quando va bene (mai al protagonista) e ci si sente liberi. I rapporti di coppia: nel bel paese sono tutto un rovinare la vita dell’altro e la propria. I genitori: bravi a dire ai propri figli di fare quello che gli pare, nel dubbio di cosa dirgli o non dirgli.

Ad alzare il livello di surreale divertimento ci pensa lo stesso Simon, che invece di semplificarsi la vita, se la complica andando anche a schiantarsi contro gli ideali zapatisti, facendosi passare per un amico di Marcos, pur di portarsi a letto un’americana-colombiana-femminista-trotzkista.

Un romanzo dolce, incantato, rubato ai ritmi lenti del battito del cuore, che cambia la visione del mondo e del viaggio (in barba al Vagabonding di Pott) riportando lo sguardo sulla terra vista dalla luna.

Alex Pietrogiacomi

Claudio Morici sarà ospite di Scrittori precari il 18 marzo 2010 alle ore 21 presso l’Associazione culturale Simposio, in via dei Latini 11/ang. via Ernici, a San Lorenzo (Roma).

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Trauma cronico – Saluti e baci

Eccoci giunti all’ultimo appuntamento dell’anno con Trauma cronico, la rubrica va in vacanza per tornare domenica 3 gennaio 2010; segnatelo sul calendario nuovo di zecca, programmate la sveglia del cellulare, scrivetelo sui muri.

Sono un po’ stanco, la rete sfianca, devo disintossicarmi per qualche giorno del web. Negli ultimi mesi ho lavorato tanto per questo blog, appuntamento quotidiano per un numero sempre maggiore di lettori, voi, che ci date la forza di continuare a ricercare contenuti sempre nuovi. Colgo l’occasione anche per ringraziare a nome mio e di tutto il collettivo i tanti amici, scrittori ma non solo, a cui chiediamo di contribuire alla causa.

Per il nuovo anno speriamo di portarvi nuovi autori, giovani promettenti e firme già riconosciute nel panorama letterario nazionale. C’è qualcuno che sta già lavorando per noi, e per voi.

Il blog continuerà ad essere aggiornato ancora per qualche giorno, poi si prendrà un po’ di vacanza. Mertitata? Ditelo voi…

Domani c’è il consueto appuntamento del lunedì con la “Poesia precaria”, la rubrica di Andrea Coffami e Luca Piccolino. Vi anticipo solamente che ospiteremo una poetessa bravissima che ha letto ad un paio di reading insieme a noi. Avete capito? Scopritelo domani.

Martedì pubblichiamo la seconda parte del racconto diviso in tre di Daniele Vergni, L’inferno (il terzo sarà online il 5 gennaio).

Mercoledì infine chiudiamo i battenti rinnovando l’appuntamento per sabato 2 gennaio 2010 con l’undicesimo episodio del feuilleton politico surreale e grottesco di Simone Ghelli, La banda dello stivale, ovvero la Seconda Unità d’Italia.

Per concludere ho piacere di segnalarvi qualche titolo di autori italiani usciti nell’ultimo biennio che ho letto quest’anno e che vi consiglio assolutamente. Purtroppo ne dimenticherò qualcuno, di quelli letti, e tanti, di quelli che ancora non sono riuscito a leggere. Ma credo di potervi dare ottimi suggerimenti. Leggete, e fatemi sapere.

Ecco a voi la mia piccola lista in ordine sparso:

Giorgio Vasta, Il tempo materiale

Giuseppe Genna, Italia de profundis

Vanni Santoni, Gli interessi in comune

Claudio Morici, La terra vista dalla luna

Peppe Fiore, La futura classe dirigente

Cristiano Cavina, I frutti dimenticati

Luca Moretti, Cani da rapina

Ed infine, perché no, Il cagnolino rise, l’omaggio a John Fante di vari autori, tra cui i precari Ghelli, Zabaglio e il sottoscritto.

Buone letture e fate i bravi.

Gianluca Liguori