Confessioni qualunque – 16

#16 – Maria Ernestina

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.

Ecco, è successo ancora… che poi, va beh, ce l’avevo anche detto io alla Serafina che non cambiava niente: c’ho mandato due lettere al Pezzotta, l’estate l’altra, in luglio, ma non sono mica bastate. Eh no.

Ancora mi sono trovata quei volantini pubblicitari che penzolavano fuori dalla mia buchetta della posta. Tanto, dico io, si sa come va a finire. Che con queste piogge estive-autunnali poi cosa succede? Che quei giornaletti si bagnano su tutti, si afflosciano e si sgretolano per terra. Ma io dico, se c’è anche scritto di non mettere la pubblicità, perché questi stranieri qui la mettono uguale? Ok che sono magrebini-filippini, e l’italiano loro mica lo sanno, povere anime. Però, la pazienza ha un suo limite e quando poi io mi arrabbio, mi arrabbio. E dopo a chi è che tocca pulire? A me ovviamente, ché tanto la Maria Ernestina è buona e brava, pulisce lei. Ché quando servi sei buona e brava, quando non c’è più bisogno sei ‘la vecchiaccia’. Così mi dicono, quei ragazzetti che un po’ di sere a settimana vengono al parchetto che c’è qua, sotto le finestre del nostro palazzo. Ma io non lo so, stanno anche 5 ore di fila Leggi il resto dell’articolo

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Confessioni qualunque – 13

[Ricordiamo ai lettori che Confessioni qualunque, la rubrica curata dai ragazzi di In Abiti Succinti, è aperta a chi voglia scrivere una confessione. Fatelo anche voi! Svisceratevi! E poi inviate i vostri racconti.]

#13 – Simonetta

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Ha detto che è stato un lavoro lungo, il figlio di puttana; due settimane prima invece aveva detto che c’era traffico.

“Ma lo sai, fragolina mia, mica posso mettere le ali alla macchina”. Certo, come no. Ha buttato la cassetta degli attrezzi nello sgabuzzino, ha accarezzato Darwin di sfuggita e poi si è rifugiato in bagno. Niente di strano, a prima vista. Ma io non sono scema. È uscito dopo 13 minuti. Forse sembro, però non sono scema. Sapete quante cose si possono fare, quante tracce si possono eliminare, in 13 minuti? Sono entrata subito dopo e non c’era neanche un odore. Né buono, né cattivo. Né neutro. Li ha eliminati apposta per non farmi insospettire. Ma io l’ho capito, ve l’ho detto che non sono scema. L’ho visto come guardava quella, la nostra nuova vicina, la terrona. A me queste cose non sfuggono. Ha iniziato a fare il simpaticone, ha attaccato col discorso delle origini Leggi il resto dell’articolo

Confessioni qualunque – 10

[Ricordiamo ai lettori che Confessioni qualunque, la rubrica curata dai ragazzi di In Abiti Succinti, è aperta a chi voglia scrivere una confessione. Fatelo anche voi! Svisceratevi! E poi inviate i vostri racconti.]

#10 – Noemi

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Se Dio esiste, dev’essere per forza un pittore. Uno di quei personaggi trasandati, che diffonde la sua arte agli angoli delle strade affamate, con i riccioli unti, incollati alla fronte, consumati dal sonno e dalla troppa libertà.

Deve starsene lì, sotto un portico, a sperare che il berretto accanto al suo cane impegnato a sedurre passanti sia pieno di preghiere, a fine giornata.
E alcuni suoi quadri Leggi il resto dell’articolo

Confessioni qualunque – 7

#7 – Luisa

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Dopo i venti sei una puttana.

Non mi permetterei mai di giudicare la vita delle altre persone. Però, insomma, dopo i venti sei una troia. Significa che dalla tua lontana, memorabile prima volta, ne hai fatte seguire altre diciannove. E non venite a raccontarmi le solite storielle che però dipende, nelle situazioni bisogna esserci etc… perché sono tutte cazzate. Sono tutte parole e le parole sono delle gran civettuole, come diceva la nonna Adolfina, scaricata dal nonno dopo quarant’anni di matrimonio con uno scarno pezzo di carta macchiato di caffè riportante: “Le felicità danzano in cerchio, al bordo di una finestra”. Da quel giorno, passa la sua vita davanti alla finestra: è convinta che prima o poi le parlerà e che le regalerà l’illusione di non essere stata realmente lasciata sola, a pochi passi dall’arrivo.

Insomma, le parole non vanno ascoltate. Sono donnette pronte a farsi palpeggiare sotto la gonna Leggi il resto dell’articolo

Confessioni qualunque – 4

#4 – Gemma

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Perché se mia madre lo scopre le viene un infarto.

Già la vedo, nella luce calda del suo cucinotto in legno, tutta intenta a scovare in qualche libro di ricette la torta più buona da preparare alla sua bimba di ventisette anni. È avvolta nel pigiama di flanella, sul suo petto molle due pinguini si baciano sopra una scritta in inglese. Ce l’ho proprio qui davanti agli occhi, l’immagine di lei che affloscia le guance rugose dalla delusione, lascia scivolare gli occhiali sul naso, perché pensa che così leggerà meglio dentro i miei occhi, gli occhi della sua topina. È sempre stata convinta di saperlo fare. Anche quando saltavo la scuola, quando prendevo un brutto voto o quando stavo troppe ore a casa di un ragazzo per fare le cose che secondo lei non ero pronta a vivere. Diceva di sapere tutto, semplicemente guardandomi. Facevo fatica a mentirle, perché le credevo. Poi ho capito che nei miei occhi, in realtà, ci ha sempre trovato quello che più le piaceva. Per questo penserebbe che è uno scherzo, lo penserebbe così fortemente che riuscirebbe perfino a non farsi trapassare le orecchie vecchie e morbide da quella brutta notizia.

Faccio la ballerina, mamma. Da qualche tempo, saranno due mesi, credo. No, la mia amica Valentina non viene con me. Vedi mamma, ora è un po’ diverso, non c’è il saggio a fine anno. Non c’è mai nessun saggio qui, mamma. Ballo al Maga Circe, in viale Certosa, a Milano. È un night club, mamma. Leggi il resto dell’articolo

Confessioni qualunque – 2

#2 – Alice

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Però, che resti tra noi per davvero, che qui non si scherza. Se qualcun’altro lo sa mi prendono per pazza, mi fanno rinchiudere. Voi siete gli unici che sanno questo segreto.

Certo, diciamo che siete gli unici se non si calcola Artemide. Ma tanto di lei so di potermi fidare. Ciecamente. L’ho vinta nel maggio di due anni fa alle giostre del mio paese, e da allora siamo inseparabili io e la mia pesciolina rossa. Ogni giorno aspetta che io torni da scuola, le do il suo mangime preferito e intanto vuole che le racconti quello che ho fatto. Quando sente qualcosa di particolarmente strano o divertente smette di colpo di mangiare e mi fissa,come quando le ho detto che quel cretino di Diego ha fatto cadere la penna proprio sotto le gambe della prof di francese, e nel raccoglierla le ha guardato sotto la gonna, o di quella volta che ho preso una nota di merito perché durante la verifica di mate ho detto alla Manzotti che la Marika c’aveva i bigliettini. Leggi il resto dell’articolo