Essere qualcun altro

Alcune considerazioni su Nessuno è indispensabile e Mabel dice sì

di Vanni Santoni

Qualche giorno fa ho ricevuto un pacchetto quantomai gradito dall’ufficio stampa Einaudi: conteneva infatti due libri che attendevo con curiosità di leggere, scritti da autori per i quali, prima di averli conosciuti, avevo provato un particolare sentimento: la volontà di essere loro. Ma veniamo subito all’aneddotica, affinché non mi si tacci di stramberia o esagerazione.
Era il 2007 e avevo appena pubblicato il mio primo libro. Si trattava di un libriccino piccolo così, pubblicato da un editore piccolo così. Era però distribuito, il che era sufficiente a dar fiato al mio ego: una sera di maggio ero con un’amica in una libreria caffè della mia città; vedendo il libro in scaffale ella (con mia somma gioia, si capisce) se ne appropriò, e io potei, con la vana, pomposa soddisfazione che solo chi ha appena pubblicato il suo primo, minuscolo libro può avere, farle la grazia di una dedica. Esattamente in quel momento – giuro! – un tizio che a occhio poteva essere mio coetaneo stava dedicando un suo libro a una sua amica. Un libro Einaudi! A quei tempi non sapevo granché di editoria, dunque non avevo dubbi che gli autori delle grandi case editrici fossero innanzitutto morti, certo mai giovani, e comunque situati in un piano di esistenza differente dal mio. Mi sentii un lemure al cospetto di un potente demiurgo. Avrei voluto essere lui. Leggi il resto dell’articolo

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