Maggio *

Primo pensiero: non ci vado ai funerali. Non voglio dividere questo dolore: non ha nome. Non ha forma. Non ammette colpa.
Secondo: ho sbagliato. Dovevo ucciderlo prima.
Terzo: mai più regali difficili.

Ho inventato un modo per sopravvivere alla distanza che mi hai imposto ma sento un buco nero nel petto che mi asciuga le lacrime e un odio verso tutto questo sopportato non amore. Leggi il resto dell’articolo

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Era di maggio

La rubrica Interlinea ƒ64 nasce dalla collaborazione tra La Rotta per Itaca e Scrittori precari: una volta al mese, uno scrittore, leggendo tra le righe di una fotografia, ci racconterà una storia in profondità di campo.

Quello che segue è il terzo racconto.

di Leonardo Battisti da una foto di Andrea Pozzato

 

Ci sono dei giorni a maggio in cui il sole prova a far la voce grossa fra le nuvole bianche; lo si può vedere scagliare violento i suoi raggi nella coltre di vapore come quel tale che, in una piazza affollata, si sbraccia e dimena per richiamare l’attenzione di qualche conoscente visto per caso in lontananza, ma senza ottenere il risultato sperato. E allora tutt’attorno si diffonde una luce chiarissima ma spenta e l’aria diventa tiepida e statica, tutto sommato innocua come una bugia non ancora svelata. Leggi il resto dell’articolo