Mille e non bastano

E fanno mille; ché poi avrei voluto scriverci un racconto, perché mi sembrava la cosa più appropriata. Un racconto che parlava di me e di Liguori che andavamo a svegliare Piccolino di domenica mattina, e lui che s’incazzava perché era stanco per il lavoro, non come noi che continuavamo a farci le pippette coi libri. Un racconto che poi si andava insieme in cerca di Zabaglio che non rispondeva al cellulare e non lo trovavamo a casa, e Liguori che s’incazzava perché dovevamo preparare comunicati stampa e volantini per l’indomani, l’indomani che facevano mille come la famosa spedizione capitanata da Garibaldi. Leggi il resto dell’articolo

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Stefano Cucchi

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E mi verrai a dire
“Dove sono le prove che l’hanno ammazzato?”
Perché la logica, come l’orrore, è immateriale,
E nei tribunali non entra
Se qualcuno, prima, non l’ha messa
Per iscritto.  Leggi il resto dell’articolo

Racconti da #TUS2: collezionali tutti!

torino una segaConcludiamo oggi la pubblicazione dei testi dal reading Torino Una Sega 2. Chi è stato al Caffè Notte quella sera sa che è stato un reading molto partecipato, che ha visto nomi di rilievo del panorama letterario italiano, giovani/quasigiovani promesse e gli imprescindibili “slot superpazzo” (© Vanni Santoni). Nell’impossibilità di pubblicare tutti i testi (sono oltre un centinaio, se la memoria non ci inganna), ringraziamo tutti quelli che ci hanno inviato i propri, chi non ce li ha voluti dare e pure chi non ha risposto alle mail. Ringraziamo infine gli accademici: Raoul Bruni, che ha letto il Discorso di Firenze (1913) di Giovanni Papini, raccolto nel volume L’esperienza futurista; Effe, che ha letto La vita sessuale dei selvaggi di Bronislaw Malinowski; Francesco Ammannati, che ci ha deliziato con la lettera di Belisario Vinta, Primo segretario di Stato del Granducato, al Granduca Francesco de’ Medici.
Quello che segue è l’elenco dei testi da noi pubblicati, in ordine cronologico: Leggi il resto dell’articolo

Epifania d’aprile durante una pisciata

cartello come usare il bagnodi Matteo Pascoletti

L’epifania va riconosciuta appena deflagra all’instante, totale, nella coscienza. Non è importante il giorno in cui accade, né riflettere sul perché quella consapevolezza non sia capitata prima, in condizioni analoghe, o piuttosto attraverso percorsi razionali. Non è importante nemmeno il luogo: questa particolare epifania, ad esempio, è avvenuta in un bar che si affaccia sulla piazza del centro storico di Cortona; più precisamente nel bagno, davanti alla tazza. Il luogo, al limite, è importante per la sincronia tra mondo esterno e mondo interiore di chi ha avuto l’epifania – nel caso specifico: io mentre pisciavo – che ha puntato l’intuito sull’universale: come un faro teso a illuminarne una porzione di cielo.

L’epifania in questione è: la crisi di quest’epoca è tangibile nei bagni aperti al pubblico. Ma mi spiego. Leggi il resto dell’articolo

Via libris

sppas

Vi salutiamo per qualche giorno, dandovi appuntamento con le nuove pubblicazioni a partire, per evitare fraintendimenti, da martedì 2 aprile e lo facciamo con i libri da mettere nell’uovo suggeriti dalla sgangherata redazione di SP.
Buona Via Crucis, buona Pasqua ma soprattutto buone letture.

Scrittori precari

Scelgo tra i libri letti in quest’ultimo anno, e non posso che partire da Le monetine del Raphaël (Gaffi, 2012) di Franz Krauspenhaar. Krauspenhaar scrive con la tensione e la vitalità di un pugile che non ha tempo di ammiccare al pubblico, o ai giudici, perché se lo facesse l’avversario se lo papperebbe alla prima ripresa. In un panorama nostrano dove, purtroppo, il narcisismo abbonda – volontario o involontario – lo stile di Krauspenhaar è istruttivo a prescindere. Leggi il resto dell’articolo

Onesti farabutti: ancora in viaggio

602375_425765390820990_545667337_nRiprende il tour di Voi, onesti farabutti (Caratterimobili, 2012) di Simone Ghelli. Questo week end sarà la volta di Umbria e Marche.

16/02 – Perugia (ore 20.00)
Trottamundo Kafé Libreria
via della stella 3
Interverranno Gianluca Liguori e Matteo Pascoletti

17/02 – Pesaro (ore 17.00)
Biblioteca Comunale San Giovanni
via Passeri 102
Interverrà Jacopo Nacci
(il libro verrà presentato insieme a I provinciali, ultimo romanzo di Ilaria Giannini)

Nepente – #TUS2

nepenteIniziamo a pubblicare alcuni dei testi letti in occasione di Torino Una Sega 2. Cominciamo da Matteo Pascoletti, che a Firenze ha letto un estratto da La Peste di Camus e il seguente brano tratto dall’incipit del suo romanzo inedito Nepente.

Quando il Profeta inizia il vaticinio è davanti ai turisti seduti sui gradini della cattedrale di San Lorenzo, di fronte alla Fontana Maggiore in piazza IV Novembre.
Chiunque frequenti il centro storico di Perugia conosce l’uomo chiamato “Profeta”, dai concittadini stimato pazzo: un uomo magrissimo, il volto consumato dagli stenti, i capelli anzitempo canuti, lunghi e scarmigliati, lo sguardo coperto da ingombranti occhiali da non vedente; indossa una giacca di panno più larga di almeno due taglie, che spesso lo fa sudare come un febbricitante. Sotto la giacca indossa una maglietta bianca, sporca e consumata, e le gambe sono fasciate da jeans rattoppati alla bell’è meglio. Cammina senza esitare, a piedi nudi, mappe di carne su cui sono impresse distese di escoriazioni; è come se vedesse, eppure talvolta un passante è costretto a spostarsi per non urtarlo, compensando così la traiettoria del Profeta.
A giudicare da numero e qualità di aneddoti a riguardo, la presenza dei pazzi o presunti tali nel centro storico è un aspetto caratteristico di Perugia. Meriterebbe di essere narrata con dovizia di particolari la storia di quell’uomo che era solito percorrere le vie del centro storico a bordo di un letto a motore (sì, un letto a motore) e altre diavolerie che costruiva ispirato da chissà quale genio. In parte la città sta rimediando alle proprie lacune. All’uomo del letto a motore, per esempio, sono ora dedicati un premio per le invenzioni, un festival e un’associazione che cura il recupero di un patrimonio culturale altrimenti destinato all’oblio. Di recente una guida per turisti e studenti stranieri, diffusa nei locali del centro, ha dedicato un capitolo intero alle figure caratteristiche Leggi il resto dell’articolo

Guida per riconoscere il tuo precariato

uomo cricetodi Matteo Pascoletti

Allora tu forse vuoi la storia genere Oh Come Mi Sento Vicino Al Protagonista E Alle Sue Sfighe Quotidiane Speriamo Che Alla Fine Ce La Faccia Perché È Un Tipo In Gamba Proprio Come Me, vuoi l’io narrante, l’io narrato e, per non annoiarti troppo, vuoi pure l’io copulante e la lei copulata. Vuoi il tizio che lavora al call center o il tutor in una scuola parificata, vuoi il procacciatore di contratti, lo schiavo Co-Co-Dè: lo vuoi vessato, sfruttato, disperato. Vuoi il mobbing, l’alienazione, vuoi il confine tra lucidità e follia farsi sottile e tagliente come lama di rasoio sporca. Vuoi che in mezzo a tutto questo sturm und crash sbuchi la provvidenziale dose di riscatto, vuoi il protagonista che trova l’aiuto insperato e dà fondo a ogni energia rimasta, vuoi che approdi al lieto fine contro ogni previsione, vuoi chiudere il libro pensando «oh, allora c’è speranza, lo sapevo, il mondo non è poi così brutto come sembra, stanotte posso dormire tranquillo».
Col cazzo. Leggi il resto dell’articolo