L’inquilino del piano di sopra
febbraio 12, 2014 1 commento
La notte, al piano di sopra, sentiamo dei passi. Delle corse a ruzzoloni a perdifiato a passetti brevi e sguaiati. Le sentiamo da tempo. Da quando ci siamo trasferiti. E, forse, anche da prima. Da prima che cambiassimo casa. Ogni notte ne parliamo prima di addormentarci. Ci chiediamo: di chi saranno quei passi? Un essere umano che corre a quella maniera non ci sembra il caso. A che pro correre con tanta foga? E, soprattutto: come mai si dovrebbe correre per così tanto tempo fra le mura domestiche? Le corsette di mezza età si fanno al parco, alla buon’ora, con la tutina aderente e l’auricolare penzoloni in bella mostra, mica di notte in salotto in pigiama in pantofole dopo una giornata infernale d’appuntamenti incontri sviste e accidenti. E poi i passi non son quelli d’un uomo… L’uomo ha il marchio pesante. La pianta solida, piombata, che rimbomba. Anche l’adulto più esile, in qualche modo, fa il suo baccano e questi passi non sono pesanti. Ricordano più un frullo, o uno sfarfallio. Uno appresso all’altro, velocissimi e leggeri. “Un cane, forse!”, ci diciamo allora, ogni sera, quando l’occhio comincia a traballare. Ma è possibile che un cane sia lasciato tanto libero da un padrone? E poi, per far cosa? Per correre, citrullo, senza senso, mentre le persiane son già calate e nella casa ristagnano i puzzi del chiuso del buio e del russare? Che modi sono? Che padrone è un padrone tanto sordo ed accondiscendente? E comunque, quelli, son passi umani. Non c’è discussione che tenga. Le zampe fanno un altro tafferuglio. Si capisce chiaramente. E poi son quattro, di solito, le zampe. Non ci resta che un bimbo, ma a quel punto l’occhio ce l’abbiamo già inclinato pesantemente. Uno di noi sussurra: “Sarà un bambino. O un fantasma…”. Un brivido ci corre su per la schiena, dei passi echeggiano al piano di sopra e ci addormentiamo. Poi, al risveglio, ognuno prende la sua strada, ha da far le sue faccende, fra il lavoro, gli appuntamenti, i traguardi e gli accidenti, fra la motoretta che non parte, i tram che scricchiolano, le rincorse, i ritardi, le ginocchia cigolanti, le sigarette da comprare, le buste i pacchi i panieri da riempire e del bambino o del fantasma al Leggi il resto dell’articolo
Commenti recenti