Le vestigia degli avi

Non che possa funzionare altrimenti, ci si conosce sempre su un transatlantico, a cena al tavolo del Capitano: le ragazze di quindici anni che per sposarsi si va in America, tipo Olave; i ragazzetti di terza classe che per morire si va alle Americhe, italiani gallegos fascisti comunisti anarchici mafiosi, tipo; gli eroi di guerra che per promuovere il movimento degli scout si va a Nuova York, tipo il Baden-Powell.
Olave è un nome discretamente scivoloso, di baffi rossi e birra e stucco sulle pareti, è il femminile di Olaf: le vestigia degli avi, significa.
Vestigia si bacia con battigia, Baden-Powell attende che l’Arcadia attracchi sui dock della Grande Mela e poi la bacia, le dà un morso, un morso sulle labbra attraenti. Mica alla mela: a Olave, Olave Soames, che da quel giorno, anche se non lo sa ancora, è gia la Signora Baden-Powell, la futura moglie dell’inventore dello scautismo.

Olave e Robert, i Baden-Powell, c’era una ròba che li rendeva diversi da tutti: si amavano come s’erano già amati e si sarebbero amati altri, è vero, però loro, ecco, erano nati lo stesso giorno: il 22 febbraio.
Le Guide e gli Scout gli vogliono ancora del gran bene, ai Baden-Powell, anche se sono ormai terra pei ceci, tanto che ogni anno, il 22 febbraio, celebrano il Thinking Day, il giorno della riflessione, per ricordarli, per immaginarseli ancora un po’ col cappello la piuma i nastrini e le coccarde. Leggi il resto dell’articolo

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