“Valore estetico” e “valore espressivo”

Supponiamo di avere davanti un quadro. Innanzitutto diremo se è un “bel quadro” o un “brutto quadro”, se è “profondo” o “superficiale”, se è “ben eseguito” o “fatto male”, se è “emozionante” o “freddo” – non necessariamente in quest’ordine.

Ma cosa abbiamo considerato in queste fasi? Il “valore estetico” di un’opera, il suo “valore espressivo”, la sua forma o il suo contenuto?

Partiamo innanzitutto da un concetto filosofico: il concetto di estetica.

Fu il filosofo Alexander Gottlieb Baumgarten a creare la parola “estetica” nel ‘700 intendendola come quella parte della filosofia che esamina la conoscenza che ci perviene dai sensi. Leggi il resto dell’articolo

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Arte: unica o duplice?

Il Laocoonte è, sotto certi punti di vista, il condensato d’una delle più “sanguinose” dispute sull’arte. Sanguinosa perché duplice. O meglio perché articolata in due punti temibili.

Primo punto: essere o apparire (assai meno volgare dell’Avere di Fromm)? L’arte è quella scritta o figurativa, cioè è contenuto o forma? Dire che tutte le arti sono Arte è vero o semplicemente i poeti (o i figurativi) non vogliono scatenare penosi paragoni?

Secondo punto: l’arte deve essere pluridirezionale e interdipendente o a compartimenti stagni?

Proveremo a rispondere servendoci del Laocoonte. E chissà se non riusciremo a dare un’unica risposta. Leggi il resto dell’articolo