La legalità? Attenti a quando scade! /1

Durante il soggiorno a Roma, Carneade tenne un giorno un magnifico discorso in lode della giustizia, dimostrando che essa è la base di tutta la vita civile. Ma un altro giorno tenne un altro discorso, anche più convincente del primo, dimostrando che la giustizia è diversa a seconda dei tempi e dei popoli ed è spesso in contrasto con la saggezza. E portava l’esempio del popolo romano che s’era impadronito di tutto il mondo. Se i Romani volessero essere giusti, egli dice, dovrebbero restituire agli altri i loro possessi e tornarsene a casa in miseria. Ma in tal caso sarebbero stolti.
E così giustizia e saggezza non vanno d’accordo.
N. Abbagnano e G. Fornero
 
 
 

Nel corso della storia le comunità umane si sono stabilite su determinati territori e si sono organizzate secondo certe regole, dipendenti dalle caratteristiche delle comunità stesse. Si va dai gruppi nomadi alle tribù dedite alla caccia e all’agricoltura e poi, con forme organizzative più marcate, vi è stata la città (la polis greca, la res publica romana, i comuni, i principati e lo Stato).

Lo Stato è un’istituzione, cioè un’organizzazione con un’esistenza propria che assorbe e unifica gli elementi che la compongono. È indipendente dagli individui che ne fanno parte e dai rapporti intercorrenti fra loro. Persegue interessi e finalità unitari, distinti dagli interessi individuali di ognuno dei componenti. Ha un ordinamento giuridico risultante da norme obbligatorie per i soggetti che gli appartengono, per cui la comunità è tenuta a porre in essere comportamenti conformi alla legge, quindi, legali. Ma cos’è la legalità? Leggi il resto dell’articolo

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