Appunti biodegradabili dalla terra della fantasia – 1

Il sugo è quasi pronto, cuoce da quattro ore, forse cinque. Stamattina, appena sveglio, ho tirato fuori dal frizzer delle salsicce che aveva lasciato Gaetano, dicendomi che dovevano essere consumate. Ho tagliuzzato le cipolle e il sedano – mi mancavano le carote, l’altro giorno che son sceso in paese a far la spesa avevo titubato nel comprarle, e in effetti sarebbero servite – e ho soffritto il tutto con due spicchi d’aglio; ho sfumato con del vino bianco, poi, poco dopo che ho buttato in pentola le salsicce, oramai quasi del tutto scongelare, ho fatto lo stesso con un po’ di rosso. Quando la carne era quasi cotta ho aggiunto il pomodoro. Dapprima mi sono messo a girovellagare su internet, poi ho spento il computer e mi sono messo a leggere. A un certo punto, mentre il sugo cuoceva e io ero in bagno e leggevo Agostino (il romanzo di Moravia, non il santo), ho sentito i cani abbaiare. Non era il solito abbaiare di quando sentono rumori, persone o vedono mostri, no, era un abbaiare diverso, rabbioso, nervoso. Leggi il resto dell’articolo

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