Lo scherzo
giugno 10, 2011 Lascia un commento
Quello che segue è il quinto e ultimo racconto (qua il quarto) ispirato ai disegni di Lucamaleonte e scritti appositamente per la serata di letture tenutasi al Laszlo Biro il 5 maggio.
di Antonio Romano
Da quando si era trasferito non aveva più dormito molto bene, ma aveva preferito essere più vicino al lavoro. Si diceva che era il materasso, ma se poi ci pensava attentamente, l’insonnia era cominciata quando avevano cambiato il nome: lui era abituato a “lavori pubblici”, poi s’erano inventati questa cosa delle “infrastrutture e trasporti” che a lui era sembrata proprio una sbruffonata, ma ovviamente nessuno gli aveva chiesto se a lui andava bene, dopo tutti gli anni che ci aveva lavorato.
Però, da quando si era trasferito, anche il momento del risveglio era diverso. Prima il bersagliere lo vedeva solo entrando in ufficio. Adesso lo perseguitava anche al momento del caffè, la mattina: non ne poteva più, gli faceva venire l’ansia.
Questo stava pensando, quella domenica mattina, mentre annodava la cravatta e ricordava mentalmente a se stesso di passare in pasticceria per prendere i dolci per sua nonna. L’unico vizio della vecchia, da consumarsi solo alla fine del loro tradizionale tête-à-tête mangereccio della domenica. Lui non era mai mancato ai pranzi domenicali con la nonna. Le voleva molto bene e giocava con lei come quand’era bambino, facendole come allora un mucchio di scherzi. Leggi il resto dell’articolo
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