Confessioni qualunque – 4

#4 – Gemma

di Linda Caglioni

Che resti tra noi.
Perché se mia madre lo scopre le viene un infarto.

Già la vedo, nella luce calda del suo cucinotto in legno, tutta intenta a scovare in qualche libro di ricette la torta più buona da preparare alla sua bimba di ventisette anni. È avvolta nel pigiama di flanella, sul suo petto molle due pinguini si baciano sopra una scritta in inglese. Ce l’ho proprio qui davanti agli occhi, l’immagine di lei che affloscia le guance rugose dalla delusione, lascia scivolare gli occhiali sul naso, perché pensa che così leggerà meglio dentro i miei occhi, gli occhi della sua topina. È sempre stata convinta di saperlo fare. Anche quando saltavo la scuola, quando prendevo un brutto voto o quando stavo troppe ore a casa di un ragazzo per fare le cose che secondo lei non ero pronta a vivere. Diceva di sapere tutto, semplicemente guardandomi. Facevo fatica a mentirle, perché le credevo. Poi ho capito che nei miei occhi, in realtà, ci ha sempre trovato quello che più le piaceva. Per questo penserebbe che è uno scherzo, lo penserebbe così fortemente che riuscirebbe perfino a non farsi trapassare le orecchie vecchie e morbide da quella brutta notizia.

Faccio la ballerina, mamma. Da qualche tempo, saranno due mesi, credo. No, la mia amica Valentina non viene con me. Vedi mamma, ora è un po’ diverso, non c’è il saggio a fine anno. Non c’è mai nessun saggio qui, mamma. Ballo al Maga Circe, in viale Certosa, a Milano. È un night club, mamma. Leggi il resto dell’articolo

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Impressioni di Londra/1

di Antonio Romano

Dunque, dopo due giorni che non uscivo mi sono messo la sveglia e mi sono detto “se domani non esci fai schifo al popolo del mondo” e mi sono risposto “minchia, se la prendi così esco, non t’incazzare”.
Stamane mi son detto non fare nulla di troppo complicato ché sei uno sperduto terrone. Piccadilly andrà bene, così non rischiamo di perderci. Ok. Allora arrivo a Piccadilly. E allora minchia! Eros, regent st., la statua di Guglielmo terzo e la grande considerazione che mi sono fatto: tradizione è cambiamento nella continuità. E sono rimasto lì per un po’ come un pensionato rincoglionito, a guardarmi guglielmo seduto su una panchina.
Subito dopo piglio a camminare e a un tratto mi trovo a Trafalgar Square e c’era Leggi il resto dell’articolo