Poesia precaria (selezionata da L. Piccolino) – 10
ottobre 19, 2009 Lascia un commento
Io e Rolando Agostini viviamo nello stesso quartiere ma non ci conosciamo da molto. Un paio d’anni o poco più.
Un grande poeta non sempre riceve ciò che merita. E non sempre capita di incontrarlo, un grande poeta. Io l’ho incontrato, viveva a due passi da casa mia e non lo sapevo.
Probabilmente se Rolando Agostini avesse avuto un altro carattere e maggiori possibilità, sarebbe ora riconosciuto e celebrato dall’establishment letterario italiano.
Rolando Agostini nasce a Roma il 25 agosto 1950.
Si innamora contemporaneamente sia del cinema che della scrittura.
La visione dei film di Stanley Kubrick infatti, lo spinge a dare inizio a una produzione fatta di miriadi di poesie e piccoli racconti.
La vita di Rolando è stata dura.
Ha vissuto per parecchi anni di espedienti, sempre in bilico tra il bene e il male. Ma anche questo periodo è stato utile alla crescita delle sue doti di osservatore della società cosiddetta “civile”
Ancora oggi Rolando si diverte a raccontare quei tempi:
“Dopo aver ascoltato Guccini cantare La Locomotiva, decisi di fare un furto alle ferrovie di stato!”
“Ero entrato in una condizione economica da benestante e le persone intorno a me mi criticavano e si rodevano di invidia. Oggi che non c’ho na’ lira, le cose non so cambiate per niente!”
Nel 1994, dall’opera Chissà quanta gente (a tutt’oggi inedito) viene estrapolato, dal regista Paolo Brunatto, un cortometraggio messo in onda su Rai Educational.
Nel 2008 pubblica Il Sapore della Luna Cruda (Arduino Sacco Editore).
Il libro, composto da centotrenta poesie, è un magnifico gioiello che celebra la caratura di un autore fuori dal comune per talento e personalità.
DEMONIO E POETA
Come mi sento bene quando mi sento
un demonio, un poeta.
La cocaina, l’eroina, il successo
i miliardi mi fanno sorridere
e infatti sorrido.
Di solito mi fanno schifo.
E l’infinito è un’unghia sporca
a confronto della solitudine
e me ne torno a casa come una serva negra
come un pazzo che sa che troverà
la casa come un vestito di mattoni.
E quando spezzano il tuo cuore
d’innamorato, ce n’è sempre un’altra.
Altre! 2, 3 o 4.
Se potessi scegliere tra te e il paradiso
io solo te.
E i soldi non sono fiori
lo sono invece le razze
con i loro colori.
Tutta roba vecchia che è andata in putrefazione.
E la gente se ne va
in giro con i cuori
dentro i preservativi.
Rolando Agostini
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