L’entropia esistenziale

di Matteo Moscarda

 Moscarda_Böcklin_grande

Questo non è un racconto. Non è mosso da narcisismo o velleità scrittorie. Il mio io non ha nulla a che vedere con l’impellenza di spiegare a quante più persone possibili una delle verità da me conseguite in questi anni. È auspicabile e rivoluzionario che entri a far parte della coscienza collettiva un fatto, ovvero che la maglia relazionale sussiste in virtù dei propri legami interni e a prescindere dalla loro identità.
Tutto il resto, al mondo, è indifferente.
Per esempio, tanto è indifferente chi occupi un ruolo all’interno di una gerarchia, tanto è indifferente essere quel chi o un altro chi: in ogni caso, ogni incarico verrà rivestito, ogni mansione svolta, ogni vantaggio goduto o sfavore patito. Sapere chi dovrà godere i vantaggi o patire gli sfavori è una curiosità di interesse soggettivo, e quindi volgarmente egoistico. Per tanto, conoscere l’identità intima di chi deve occupare un determinato ruolo non riguarda la Realtà ma il Mondo Percepito. Leggi il resto dell’articolo

Pubblicità

Monsieur Guillotin, je t’aime… moi non plus – #SurrealityShow

[Questa settima anticipiamo al martedì, per ovvie ragioni che capirete leggendo, il Surreality Show di Andrea Frau. Pertanto, l’appuntamento con i racconti di Torinounasega2 riprenderà, con un racconto di Elisa Ravasi e Alessandro Gori, tra due settimane, martedì 7 maggio. Domani infatti cominciamo i festeggiamenti per il 25 aprile con un racconto di Luca Rinarelli, mentre giovedì 25 vi offriremo un estratto da In territorio nemico, romanzo, pubblicato dai tipi di minimumfax, scritto da oltre cento autori col metodo SIC (Scrittura industriale collettiva), e il 30 aprile concludiamo (almeno per quest’anno) il ciclo sulla Resistenza con un racconto, Maggio 45, di Domenico Caringella. Insomma, avete come sempre numerose ragioni per seguire Scrittori precari. E diffonderne il verbo. Buone letture]

di Andrea Frau

In un convento di una località segreta si decide il prossimo Presidente.
Nell’edificio c’è ancora la polverosa scenografia di Todo Modo. Qui si sono ritirati i cittadini eletti del M5S, un’accurata selezione di politici caduti in disgrazia a causa della coca, dei trans e della lotta tra correnti e galantuomini in rehab che espiano il loro reato-peccato.

In un angolo Romano Prodi invoca il pimpante fantasma di Napolitano durante una seduta spiritica. “Rispondi Giorgio, sono Erre Prodi”. “Erre Prodi o Erre puntata Prodi?” domanda a trabocchetto lo spirito. “Erre Prodi!” assicura il Professore. “Bene, scusa, ma dovevo accertarmi che Leggi il resto dell’articolo