agosto 3, 2009
di scrittoriprecari
Salve ciao.
Ha inizio da oggi un nuovo appuntamento settimanale curato da me (Andrea Coffami) e dal buon Luca Piccolino. Il nostro spazio sarà riservato alla poesia.
Ogni lunedì vi proporremo a turno un poeta, vi faremo conoscere una sua opera con la speranza che possiate affezionarvi a lui, lo seguiate nelle sue evoluzioni o siate incuriositi dal suo passato artistico. Considerate questa rubrica come se stessimo tra amici e parlando del più e del meno uno dicesse: “Oh amici! Ho letto una poesia di uno che magari già conoscete ma a me è piaciuta troppo”, e l’altro: “E chi l’ha scritta?”, ed io: “E l’ha scritta Pinco Pallino”. Quindi niente cattedre o noi che ci si eleva dall’alto della nostra sapienza a proporvi autori “degni di nota”. Molti poeti sono già conosciuti nel panorama letterario… quindi è solo una condivisione del piacere.
La poesia dicono sia morta, gli editori non la pubblicano, la gente non la compra… ma magari in rete c’è ancora qualcuno che la legge e l’apprezza. La poesia ha varie forme (sonora, testuale, visiva) e magari vi posteremo video/poesie, fotografie ritoccate o canzoni i cui testi nulla hanno da invidiare a Montale o Bukowski. Insomma “poesia” intesa nel suo senso più ampio.
Spetta a me aprire le danze facendovi leggere un testo del magistrale Alfonso Maria Petrosino, un ragazzo di una bravura imbarazzante (nonché molto bello) che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare in vari slam poetry in giro per l’Italia.
Consiglio caldamente di acquistare i suoi libri ma ancor di più consiglio di ascoltarlo live se vi capita di beccarlo in giro. Magari chiedetegli l’amicizia su facebook così da poter seguire i suoi spostamenti.
La poesia che vi propongo è tratta dal libro, pubblicato in Creative Commons, Autostrada del sole in un giorno di eclisse (Edizioni O.M.P. – FarePoesia).
Buona lettura.
Andrea Coffami
LA CINA SI AVVICINA
Il Presidente Ciampi ammaina
il tricolore e per ricordo
me lo consegna, ma sul bordo
c’è scritto Made in China.
E intanto una velina senza veli,
la mano destra sul seno sinistro,
in playback canta l’inno di Mameli
e l’onorevole Primo Ministro
all’orecchio mi dice senza peli
sulla lingua: “La Cina si avvicina.”
Versando lemon soda e gin
alla Gioconda di Da Vinci
le chiedo dove l’Est cominci,
ma lei dice: “Cin cin!”
Il giorno dopo, il thè con una ricca
ottuagenaria esule da Hong Kong
e una partita a tric e tac e cricca;
una fotografia di Mao Ze Dong
ci squadra dal comò di teak e ammicca,
come a dire: “La Cina si avvicina.”
Confondo il Götterdämmerung
con un’Apocalisse now
e il Tao tenendo al collo il tau
con yin e yang e Jung.
E faccio un sogno ricorrente e vago:
insieme a Giorgio sto nell’intestino
di un pollo – ma secondo lui è un drago;
prendo un laccio emostatico e il vaccino,
e stendo il braccio e lui mi fa con l’ago
un tatuaggio: La Cina si avvicina.
Un uomo ha appeso un dazebao
sul lato nord della Muraglia:
a chiare lettere si staglia
un ideogramma: CIAO!
con una splendida vernice nera.
Vado a mangiare insieme a lui e a Bruce Lee,
prendiamo gli involtini primavera
bucatini alla carbonara e muesli;
mangio il biscotto e il mio biglietto era:
“Amico mio, la Cina si avvicina.”
Alfonso Maria Petrosino
Commenti recenti