#TwitterEditoria: la ricerca AIE non è la prima in Italia #SalTo13

Twitter Ospitiamo oggi un articolo di Arturo Robertazzi, che vive e lavora a Berlino come chimico computazionale alla Freie Universität. È co-autore de La Lettura Digitale e il Web e autore di Zagreb, il romanzo d’esordio. Scrittore Computazionale è il suo blog.

L’associazione italiana editori, AIE, annuncia la pubblicazione di una ricerca sull’uso di Twitter (e di altri social media) da parte degli editori. La ricerca segue un’altra indagine – sempre proposta dall’AIE – sul ruolo dei blog letterari nella promozione e nelle vendite di un romanzo. Nel sito dell’AIE si annuncia l’uscita dell’indagine su Twitter come “la prima in Italia e tra i primi in Europa”. La ricerca arriva in un momento in cui è evidente l’esplosione dei blog e di Twitter; risulta necessaria, quindi, per comprendere le dinamiche che stanno cambiando il modo di azione degli editori sui social media. In questo articolo vorrei però segnalare che una ricerca su Twitter ed editoria è stata già pubblicata ben due anni fa. L’affermazione dell’AIE quindi non solo è imprecisa (per usare un eufemismo), ma rivela anche una scarsa attenzione a ciò che è stato prodotto in precedenza.

Due anni fa succede qualcosa di unico nel panorama editoriale italiano. Undici book blogger, ognuno con competenze specifiche, si uniscono in occasione di Librinnovando 2011 (conferenza sul futuro dell’editoria) e pubblicano un saggio che analizza l’evoluzione dell’editoria spinta dalla diffusione del digitale. Il saggio si intitola La Lettura Digitale e il Web ed è “uno dei primissimi tentativi di sistematizzare una serie di nodi problematici che la lettura digitale pone ai lettori, agli autori ed agli editori”. Nella prefazione al saggio, Luca Conti scrive:Gli autori di questo volume affrontano il tema della lettura digitale da diversi punti di vista, evidenziando questioni da affrontare e opportunità ancora da cogliere. Domande aperte, come quelle sul nuovo rapporto tra autori ed editori, tra chi si pubblica da solo a chi deve aggiornare i contratti sui diritti digitali. […] Un ecosistema in continuo mutamento, da seguire con attenzione e curiosità, soprattutto per gli effetti indiretti sul modo di conversare intorno al contenuto di un libro”. Leggi il resto dell’articolo

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Piuttosto che morire m’ammazzo – intervista a Guido Catalano

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[Come anticipato venerdì, il nostro poeta Andrea Coffami intervista il poeta Guido Calatano a pochi giorni dall’uscita del suo ultimo libro, Piuttosto che morire m’ammazzo, di cui, se l’avete persa,  potete leggere l’anteprima. Per gli autografi, troverete Guido Catalano al salone del libro di Torino, presso lo stand di Miraggi edizioni.]

Intervista scomoda a Guido Catalano

di Andrea Coffami

AC: Guido Catalano. È nato prima il nome o prima il cognome? Cosa ricordi dei tuoi primissimi giorni di vita? E del tuo primo reading?
GC: Del mio primo reading non ricordo quasi nulla. Ero sbronzo duro. Ai tempi – una dozzina di anni fa – per combattere l’ansia da prestazione bevevo come un cammello. Immagino che la resa di quei reading non fosse un granché. Ora bevo ancora come un cammello ma reggo un casino. Appena nato ho avuto un’ernia. Non lo ricordo ma ho uno sbrego nell’inguine che me lo rammenta.
AC: Ti rendi conto che tu per lavoro principale hai davanti alla bocca un qualcosa di nero e duro. In cosa si differenzia da te Moana Pozzi, oltre alla barba e al fatto che lei Leggi il resto dell’articolo

Atmosphere libri: intervista a Mauro Di Leo

Atmosphere libri è una realtà nata da poco, un’interessante casa editrice creata da Mauro Di Leo. Nel suo catalogo spiccano romanzi di grande spessore e impatto emozionale e letterario come Il Bibliotercario di Michail Elizarov, La Sete di Andrej Gelasimov, Felicità Possibile di Oleg Zajončkovskij. Autori scelti con cura, con passione, che vogliono essere il tramite cosmopolita per l’Italia e i suoi lettori.

La voglia di mettere in contatti diverse culture e anime è alla base di questo progetto di cui abbiamo parlato proprio con Mauro.

Ci racconti della sua esperienza. Come è arrivato ad aprire una casa editrice?

Tutto inizia dalla lettura. Leggere è sempre stata per me un’attività quotidiana, necessaria quasi come il mangiare e il bere. La buona lettura ha ispirato le mie scelte, aumentando il desiderio di scoprire nuovi autori, in particolare all’estero, che potessero trasmettermi e trasmettere agli altri il concetto di “viaggio”.
Atmosphere libri è nata per invitare il lettore a un viaggio intorno al mondo. Viaggiare per conoscere le storie più varie, per sapere qualcosa di più degli uomini che vivono o hanno vissuto esperienze diverse, e cogliere di un carattere i silenzi e le gioie, i tormenti e la felicità. Leggi il resto dell’articolo

Poesia precaria (selezionata da A. Coffami) – 18

Barbara Pinchi quando si faceva le Slam Poetry leggeva/recitava le sue poesie scalza. E faceva strano magari vederla al salone del libro di Torino senza scarpe che ammaliava con quella voce e quei suoi testi vibranti. Io e lei, dopo un bel periodo di letture itineranti (eravamo autori della scuderia Prospettiva editrice, con la quale lei pubblicò la raccolta D’Ombre) non ci siamo sentiti né visti per mesi e mesi finchè non debuttò in un teatro vero con un suo “recital” poetico, a metà strada tra reading e spettacolo teatrale. I testi di Barbara Pinchi sono testi di carne, di ossa, sono viscere, sono passione. E quando è in scena il tutto fa contrasto con il suo corpo esile e ci si chiede da dove provenga tanta tempesta.

Assaporatela qui.

Andrea Coffami

LORO IN BOCCA

Oggi ho il cuore che mi si riempie

strano.

Ode a te mio pallido amore.

Ave oh mattina che hai loro in bocca.

Mio istrice pungente,

pungimi,

altrimenti che mi dici

che non tutti i mali vengono a pungermi.

E loro in bocca… loro tengono un termine

che se porgo un’altra guancia me ne rimane

una

sola.

Mio pallido amore, finché notte non ci separi.

OGGI / HO IL CUORE / CHE MI

SI RIEMPIE

STRANO.

Barbara Pinchi

CONCUOCE

Se/ non avendo questa tagliola tra le gambe. Se/ in

sproporzione di labbra. Se/ dopo lagrimanti voglie non

inducendomi sempre in abbandoni. In perseveranze mie,

senza più rigido dire, maldestro e malsinistro emisfero che

cuoce e concuoce in sibili. Se anche questo cuore

anchesenzafrettanchesenzassenza fosse più un forse che

un mai. Saprei in “concediti il tempo” grattare via la

sagoma del pensiero? Mi saprei più impunita e d’altronde

orgogliosa di me.

Barbara Pinchi