DEL SALONE DI TORINO, DEI CANNOLI DI CATANIA E DI ALTRE CLAMOROSITA’

Quello del duemilaotto è stato il mio primo Salone del Libro, a Torino.

Ero salito per presentare un libro, il mio primo, ho dei ricordi confusi, mi resta in testa solo una gran sete, ed il viaggio di ritorno, con la radio accesa, a gioire per il pareggio di Kharja a San Siro, c’era Inter-Siena, l’aèsseroma era ancora là a giocarsi lo scudetto e con quel pari ancora di più. Poi la settimana successiva niente, chi segue un po’ il pallone se lo ricorda di sicuro, Vucinic porta in vantaggio i giallorossi e l’Inter se ne rimane aggrappata ad uno zero a zero striminzito a Parma, passano i minuti, la Roma è campione d’Italia per un’oretta, ma ti pare che, finché Ibrahimovic decide che no, non può andare così, non mi pare per niente e infatti non si possono avverare certi sogni, quel nun succede ma si succede non ha da succedere e quindi punto e a capo.

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