La legalità? Attenti a quando scade! /5

La legalità scade perché è frutto di una dialettica, quindi maciullata dal meccanismo dell’integrazione fra opposti. Ad aggravare la mobilità della legalità ci si mette il sistema economico industriale che, strappando all’agricoltura (sottoposta molto di più a vicissitudini extraumane) il primato produttivo, consente all’uomo di darsi sue proprie regole di vita in misura decisamente maggiore. E qui nasce il problema: queste regole che l’uomo si dà sono di valore o di principio? Leggi il resto dell’articolo

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Pensando Wittgenstein

Ehi, ciao. Ci sei? Ciao. Sì, ci sono. Come va? Oggi non molto bene, e tu? Io bene, giornata di relax. Come mai non stai bene? Che c’è? Beato te. Ogni tanto ci vuole. Ho qualche problema con la mia salute. Oddio, spero niente di grave. Che succede? Spero, vedremo i risultati. Hai fatto le analisi? Povera. Urino sangue. Accidenti. Ahi ahi. Il mio corpo non ha 31 anni ma 80. Spero proprio di no. Che sia una cosa risolvibile. A volte trovata la causa si guarisce completamente. Sì, secondo me è lo stress. Potrebbe essere. Vuol dire che ne hai preso tanto. Poi fa troppo caldo. Di stress. Oggi meno. Tantissimo. Ti devi divertire di più. Sono stata anche dall’avvocato. Pure. Anche questo non aiuta. Con lo stress. Lo so. Oggi mi hanno consigliato: vivi di più. Più che altro. Divertiti un po’ di più. Pensa un poco anche a te stessa. Sei una ragazza. Ma come si fa, io non lo so proprio. All’anagrafe, sì. Arriveranno tempi migliori. Ma sì. Però cerca di uscire con qualcuno. Un’amica. O un amico. Per sfogarti almeno. Con chi, è il problema. Scappano tutti. Almeno. Ma non è vero. Quando sanno che sono separata con due bimbi. Ma tu non devi cercare un altro marito. Ma un amico. Lo so, sono loro che non lo sanno. Per un altro uomo è presto. Sì, troppo presto. Io però non scappo. Però sai, mi pesa di non avere qualcuno che pensa a me. Strano che non scappi. Eh, ci credo. Però, finché sei così pessimista. È dura che qualcuno non scappi. Più che pessimista mi son trovata qualche porta chiusa. Qualche? Io direi un sacco di porte in faccia. Dopo mio marito un uomo attirava i miei pensieri. Due figli. Ma è scappato. Non dico che sia facile, ma cresceranno. Sono la mia vita. Vedi che non va tutto male? Senza, l’avrei già fatta finita. E poi gli uomini che scappano è meglio perderli che trovarli. Hai ragione. Da quando sei fidanzato? Stasera lavatrice e ferro da stiro. Da nove anni. Cavoli, tanto anche te. Tanto sì. Ma stiamo bene insieme. Diciamo che sono stato fortunato. Anch’io sono stata nove anni prima di sposarlo. Però. È più facile trovare una donna ok, che un uomo ok. Direi di sì. Non sei d’accordo? Eri un ragazzino anche tu. Di uomini per davvero ce n’è molto pochi in giro. Uh, sì. Non sono meglio. D’accordissimo. Cerco di non vergognarmi troppo di me stesso. E poi io scrivo. Sono uno scrittore. Chissà che non sia la verità. Fai bene. Cosa scrivi? Sentimi un po’. Ti sento. Io ti posso offrire solo la mia amicizia. Però credo sia meglio di niente. Certo. Aspetta. Di sicuro. Eccomi qui. Ero al telefono. Ci sei? Sì. Scusa. E di che? Scusami tu. Ero al telefono. Dimentico che sei uno importante. Figurati. Se passi dalle mie parti, ci possiamo vedere. Volendo, sì. Ecco, bene. Basta saperlo per tempo. Tanto abitiamo vicini. Sai con i bimbi. Sì, ci credo. Ora scappo. Una foto, dovrei cercarla. A dopo. Ma dove vai? Hai dei finali drammatici. Io vado e poi ti cerco qui. Ciao. Ok ti aspetto. Ciao. Ehi. Sono tornato. Ciao. Sono al buio. Hai visto? T’ho accontentato. Non ho la luce. Come al buio? Fino alle 22. Un guasto. Perché? E chi lo sa? Ho ricevuto la tua foto. Ti dico che non sono per nulla fotogenica. Ma no che va bene. Di persona sono leggermente migliore. Sì, ma anch’io voglio vederti. Qui è andata via la luce. Sì. Una mia foto? Immaginavo. Aspetta. Yes! Non importa. Spero. Tra sfigati allora ci capiamo. Ecco la foto. Hai proprio l’aria del prof. Eh, credo proprio di sì. Secondo me ognuno nasce già predestinato. Dici? Con il viso che parla per te e dice ciò che sei. Sì e no, o meglio. Sì, un’inclinazione c’è. Sì e no che significa? Poi sta un po’ a noi riuscire a trovare la strada. Da piccola mia madre lo diceva sempre che ero speciale. Poi un uomo mi ha rovinata. Beh, la mamma non fa testo. Ma come mai ti sei cacciata in questo guaio. Lo fa, almeno la mia. E poi sono convinto che il tuo uomo non sia solo male. Troppo innamorata. Avevo 13 anni. Qualcosa è andato storto. Ecco questa è una cosa che non va bene. Posso essere sincera? Si cresce. Dimmi. Diciamo che ha due brutti vizi. E quali? Si fa ed è violento. Pure. Ma dovevi andartene dopo la prima volta che solo ci provava a toccarti. Che dire? L’ho amato tutta la mia vita. E non ti sei amata neanche un po’. Ero in attesa del primo. Amavi lui per non amare te. La mia famiglia mi ha pregata per anni di mollarlo. Difficile volersi bene, a quanto pare. Chissà perché così poco rispetto di te stessa. Non è cattivo ma vuole fare a modo suo. Ancora lo difendi? Prima andava bene ora non più. Prima, cioè dieci anni fa? Poi ho aperto gli occhi. Dopo 10 anni? É stato il mio primo grande amore e anche l’unico veramente. Si cresce. Siamo cresciuti insieme. Sai quanta gente interessante c’è al mondo? Non siete cresciuti. Lui ha continuato a essere se stesso. E tu sei cambiata? Anche adesso fai fatica a volerti bene. Non ci si caccia in un pasticcio come il tuo se non lo si desidera. Devo solo farci l’abitudine. Mai farci l’abitudine. Anche alle botte ci facevi l’abitudine? Sì, e mi sentivo pure in colpa. Ok, scusa. È tornata la luce. No, ma figurati. Però renditi conto che se una cosa non la capisci, ti ricapita. Ci vediamo domani sera? Lunedì è il mio giorno libero. Domenica si potrebbe. Cavoli, al contrario. Vai dalla tua tipa? Vado io o viene lei. È anche giusto altrimenti quando vi vedete. Infatti. Però ci stai anche tu come amica. Con la vita da romanzo che hai. Ecco prendi spunto per scrivere. Mi darai i diritti. Ah, beh, quello sì. Cinquanta e cinquanta. Io metto solo la storia. Tu devi scrivere. Ok. Ti impegni di più tu. Quella che si è impegnata di più sei tu. La vita è quella vissuta, non quella raccontata. No, la vita è il suo racconto. E poi, vivere. Forse sopravvivere. Non essere catastrofica. Questo gioca a mio favore. No, mai. Quasi ci riusciva lui ma… Son tosta. Adesso che sei passata per dei brutti momenti. I miei figli mi chiamano Hulk. Si chiama essere mamma. A 20 anni tutte avevano il moroso io il bebè. Mia mamma aveva 19 anni. Sai che sono la madre più giovane nella classe di mio figlio grande? Sto facendo continui errori. Scusa, prof non darmi 4. Non ti preoccupare. Ma che ti ridi? Non sono in servizio. Meglio, allora. Ti godo come amico. Sì. Perfetto. Sai, dietro ci sono delle persone. Dietro cosa? Dietro la chat. Per fortuna. Non ho mai pensato al retro di una chat. Se non ci fossero persone. Sì. Pensa che squallore. Che squallore dove?

Leonardo Tonini