Due parole su Ultimo Parallelo

di Vanni Santoni

eb-thumb-130117102504396Quando uscì questo romanzo, e lo lessi, non avevo ancora mai scritto di libri, e soprattutto non sapevo granché di libri italiani contemporanei. Era il 2008, ero a Cuneo per “Scrittori in città”, c’era questo accorto bookshop che vendeva solo libri degli scrittori ospiti, e mi comprai, tra gli altri, Ultimo Parallelo; lo presi, mi pare, perché me ne aveva parlato Francesca Matteoni – o forse avevo solo letto il suo pezzo –, e poco dopo ero incappato per la prima volta nei “soddisfatti o rimborsati” di Satisfiction, dove si usava senza mezzi termini la parola “capolavoro”. Così eccomi su un treno interregionale con una zainata di libri. Ed eccomi ad aprire Ultimo parallelo, con tutte le perplessità che poteva avere qualcuno al quale delle grandi esplorazioni antartiche (o artiche, tropicali o equatoriali) non era mai importato granché. Ricordo con chiarezza quel momento, quando cominciai a leggere, e mi chiesi se quello che avevo davanti poteva davvero essere stato scritto da un autore italiano a me contemporaneo: Leggi il resto dell’articolo

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Uno sguardo nell’abisso

Alcune riflessioni su Stranieri alla terra di Filippo Tuena.

di Vanni Santoni

Gabriele Ferraresi è un giovanotto assai particolare: oltre ad aver scritto un romanzo molto divertente, trovandosi al Salone Internazionale del Libro di Torino, con tutti gli intellettuali che c’erano a disposizione, ha preferito documentare gli effetti dell’alcol e della deprivazione del sonno su una disgraziata cavia umana. In quello che farfugliai davanti alla sua webcam, c’era tuttavia del vero; mi viene anzi da pensare che il trito motto In vino veritas nasconda forse un significato più profondo: non tanto la povera ammissione dell’ubriaco, quanto la chiaroveggenza profetica dell’inebriato. Perché Stranieri alla terra (Nutrimenti, 2012), che mi ero appena ficcato in borsa, non lo avevo ancora letto, e già vaticinavo che sarebbe stato il miglior libro dell’intera fiera – fiera che non avevo ancora visitato. Oggi che l’ho letto, posso affermare che avevo ragione, non dico con certezza – per l’ovvia impossibilità di leggere tutti i libri della fiera – ma con buona approssimazione, motivata dall’oggettiva eccellenza del testo Leggi il resto dell’articolo