Let. In. 5

Let. In.
Antologia di Letteratura Inesistente a cura di Carlo Sperduti
(#1 – #2 – #3 – #4)

I GRANDI CLASSICI DELLA LETTERATURA INESISTENTE

Er Lando curioso
di Liutofico Arrosto
(Ed. Paoline Paperine)

Vicende grottesche di un trasteverino impiccione che si occupa continuamente degli affari altrui. Giocato sui toni cari al Belli in forma di poema, l’opera narra la storia di Lando, un sagrestano della Roma papalina che aveva praticato un foro nel confessionale di Padre Prepuzio. Attraverso quel pertugio il sagrestano riusciva a percepire i segreti dei fedeli della parrocchia di Santa Apollodora per poi tentare di sfruttare le conoscenze acquisite in modo così malandrino a vantaggio personale. I tentativi di ricatto per ottenere monete o favori sessuali finiscono sempre in una clamorosa rotta per il povero Lando, che per consolarsi è costretto a ritirarsi sopra il campanile e suonare il corno.

Bruno Di Marco

Castro Don Gesualdo

Nel romanzo di Verga (pseudonimo di Walter Ego) riviviamo, attraverso il diario di un padre di famiglia, i tragici avvenimenti che spingono il protagonista, esasperato dagli atteggiamenti ambigui e dalle turpi inclinazioni di un curato di campagna, a farsi giustizia a modo suo. Leggi il resto dell’articolo

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ContraSens – Come l’estero è diventato la mia nuova Patria

Piccoli accorgimenti fonetico-sociali.

Le lettere che contraddistinguono i suoni della lingua romena, e che di conseguenza ne affilano la musicalità in senso specifico, in questi testi non hanno subito traslitterazione. A seguire, una breve guida fonetico-esplicativa per la loro lettura corretta:
Ă: una -a più gutturale, pronunciata con la parte anteriore della gola, a bocca mezza aperta.
Â: una -a gutturale che tende alla -i.
Ț: corrisponde ad una -z dura, come in pazzo.
Ș: corrisponde al suono -sc, come in sciare.
Buona lettura.

Come l’estero è diventato la mia nuova Patria
di Vasile Ernu
Traduzione di Clara Mitola

Sono nato in URSS, così come dice il romanzo1. Ho viaggiato in diversi luoghi attraverso “la mia sterminata terra natale” alla ricerca dell’estero. A sette anni ho visto Minsk e Kiev, a 10 prendevo il sole a Jalta e mangiavo gelati a Leningrado, mentre a 15 anni già me la spassavo a Yerevan e Tashkent, ma in nessun di questi posti mi sono sentito all’estero. Nel 1990, poco prima che la mia Patria scomparisse, sono arrivato in Romania, prima nazione a diventare il mio estero e dalla quale non sono più andato via. In merito a questo vi racconterò nelle righe a seguire.

Ah, estero! Una parola così dolce, una parola così amara… da dove cominciare? Partiamo con i ricordi più belli dell’infanzia, anche se in quel periodo ho vissuto in un paradiso che oggi è chiamato inferno. Per me quello è stato il paradiso in terra, a prescindere da quanto chiunque oggi possa tentare di convincermi del contrario. In realtà, non è una convinzione, ma una determinata percezione, un determinato tipo di ricordo. La memoria di un bambino, o di un adolescente, ha l’incredibile capacità di eliminare il negativo e l’orribile e di ricostruire un mondo perfetto in cui puoi rifugiarti come in uno dei migliori mondi possibili.
Senza volerlo sono un bambino dell’Impero, nato da qualche parte a sud, in periferia. L’Impero – e questo è valido non solo per quello russo o sovietico – ha qualche problema legato alla definizione di un tipo determinato d’identità. Esiste, è naturale, un’identità etnica, nazionale, linguistica, geografica e religiosa a cui appartieni, sebbene esista qualcosa che supera tutto questo. L’identità imperiale ti dà qualcosa in più di tutte queste messe insieme, o meglio le unisce e conferisce loro un significato al di là delle stesse. L’appartenenza all’Impero ti da un significato al di là delle identità nazionali, religiose e linguistiche, che diventano secondarie. Leggi il resto dell’articolo

ContraSens – Il primo “Pâh” ovvero Come sono entrato nella nebbia.

Piccoli accorgimenti fonetico-sociali.

Le lettere che contraddistinguono i suoni della lingua romena, e che di conseguenza ne affilano la musicalità in senso specifico, in questi testi non hanno subito traslitterazione. A seguire, una breve guida fonetico-esplicativa per la loro lettura corretta:
Ă: una -a più gutturale, pronunciata con la parte anteriore della gola, a bocca mezza aperta.
Â: una -a gutturale che tende alla -i.
Ț: corrisponde ad una -z dura, come in pazzo.
Ș: corrisponde al suono -sc, come in sciare.
Buona lettura.

Il primo “Pâh” ovvero Come sono entrato nella nebbia.

di Vasile Ernu
Traduzione Clara Mitola

Il mito racconta che Vasile Ernu sia nato nella soleggiata eroica-città di Odessa della gelida URSS. Ha umorismo a sufficienza e ironia klezmer, una miscuglio ebreo-russo-valacco, tanto da non prendersi troppo sul serio, ma da essere lucido a sufficienza. Gli piacciono i fiori e gli indumenti di canapa, non fuma il calumet della pace tranne che per nobili scopi, quando vuole trovare i significati nascosti della vita. Ammira quelli che sanno buttar fuori anelli di fumo ben controllati e ben ritmati.

Sono stato un bambino con un’educazione assai speciale per i tempi e il luogo in cui sono nato. Sono un prodotto fuori dal comune. Come piace dire al mio amico Astvațautorov, anche lui è uno strano miscuglio, noi eravamo giocattoli dei quali si sa già tutto fin dalla fabbrica. Nonostante alcune “disfunzioni storiche”, siamo comunque stati “giocattoli” abbastanza riusciti, dico ora guardando indietro. I nostri genitori ci volevano in un certo modo, la scuola sovietica, come ogni altra scuola, ci voleva in un altro, e gli amici più grandi della scala del palazzo ci volevano in un altro modo ancora. I miei genitori, che per parte loro avevano una severa educazione protestante con regole chiare e rigorose, mi facevano fare i compiti a ore fisse, andavo in chiesa con un rigore invidiabile, conoscevo le Scritture come soltanto il rabbino all’angolo della strada le conosceva e andavo anche a scuola di musica, poiché così si conviene a un bambino di famiglia protestante. La scuola sovietica aveva anche le sue regole. Aveva qualcosa dell’etica puritana, superata solo dall’etica spartana e dal protestantesimo puritano, sebbene negli anni ’80 fosse in decomposizione. Leggi il resto dell’articolo