Gl’Emeriti Sconosciuti van negl’Emirati – [1/3] Ci vuole diplomazia

[L’òtto dicembre inizia la Fifa Club World Cup, si gioca negl’Emirati Arabi Uniti e la sponsorizza la Toyota. Una volta c’era Tokyo, la Coppa Intercontinentale, il pallone di bronzo sullo sgabello di bronzo, Paco Maturana e l’Independiente de Medellin, la partita a botta secca, la sveglia all’alba per fare il tifo. Oggi c’è tutt’un torneo. Al quale partecipano sei squadre. I preliminari li fanno le vincitrici delle cèmpions lig asiatica, oceanica ed africana.

Ve le racconto una per una.

Ròba che se almeno una volta sei andato a leggerti su uichipedìa la biografia di Carmel Busuttil, non te le puoi mica perdere le sforbiciate di questo lunedì, del prossimo e di quello seguent’ancora.]

A me i diplomatici piacciono, non statevi a fidare di chi insinua il contrario, anche se lo zucchero a velo mi sporca sempre i lembi della giacca e la pasta sfoglia scricchiola durante il suo trionfo di sbriciolamenti.

La torta diplomatica si chiama così perché è farcita con la crema diplomatica, che poi sarebbe crema pasticciera amalgamata con la panna montata. Tu vai pazzo per la vellutatezza della crema ed il tuo commensale per la soffice morbidezza pannosa, tu sei della Roma e lui della Lazio, le mettiamo entrambe e brindiamo felici: la torta diplomatica è una sorta di pareggio gastronomico, perché ci vuole diplomazia, alla fine della fiera, anche a tavola.

Poi può starci che di fare il diplomatico ti vada per nulla, e allora invii un telegramma al padrone di casa, perché in fondo lo sai che preparerà quella torta (te la fa trovare sempre, forse non è capace d’altro) e gli scrivi solo PNG: Panna Non Gradita.

Lo fanno anche i diplomatici quegl’altri, quelli con la cravatta e la bandiera della nazione che rappresentano sul cofano dell’auto, d’inviare una missiva ai colleghi d’un’altra ambasciata: gli dicono avete presente il nuovo proconsole? Ecco: PNG.

PNG, in diplomazia, significa Persona Non Gradita, ed è declinabile al plurale, personae non gratae. L’articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche ne legittima l’uso: l’ospite o l’ospitante possono “in qualsiasi momento e senza dover motivare la sua decisione”, dichiarare un qualsiasi membro del corpo diplomatico terzo un PNG, una persona non grata. E dire che fanno i diplomatici, di mestiere.

PNG è anche la sigla internazionale della Papua Nuova Guinea, posto gradevolissimo tra l’altro, dove per dire hanno un uccello del paradiso nella bandiera: come fai a farteli andare a noia?

Scommetto una collana di conchiglie che se e quando hai letto per la prima volta il nome di quest’esotica nazione nelle due righe precedenti o successive c’era il nome di Bronislaw Malinowski, l’antropologo par excellance, che in Papuasia studiò il rituale del Kula.

Succede che i papuah, gl’aborigeni papuasici dai capelli a cespuglio, si fanno ogni tanto dei viaggi verso le isole Tobriand per scambiare collane di conchiglie rosse con braccialetti di conchiglie bianche. O meglio, fanno i loro affari, carne caffé olio e chissà cos’altro, ma contestualmente, con il rituale, stabiliscono tra loro un rapporto di fiducia. Imparano a fidarsi l’uno dell’altro. E poi fanno il business.

In Papua Nuova Guinea, andare a fare un Kula è un atto diplomatico.

E non c’è niente da ridere.

Una ròba che invece fa sorridere è che in Papua Nuova Guinea, alle volte, nevica. E si vincono le cèmpions lig.

Son due avvenimenti che ti lasciano discretamente attonito, una nevicata copiosa in Melanesia ed una squadra di calcio che va a farsi le finali della Coppa del Mondo per Club, non vi pare?

Il PRK Hekari United è l’Inter con la testa cespugliosa: PRK sta per Petroleum Resource Kutubu, il patron e fondatore era un petroliere, non si fanno i paragoni così pour parler.

Per alzare la coppa non ha seppellito avversari dai nomi altisonanti, i figiani del Lautoka non sono il Real Madrid e i vanuatuani del Tafea non somigliano nemmeno da lontano al Barcellona, ma fatto sta che ha vinto, ed ora va a sfoggiare le sue magliettine biancherrosse fiammeggianti negl’Emirati Arabi.

Nell’Hekari United giocan due parenti, David e Cyril, che di cognome fanno Muta e non statevi a fidare di chi sostiene il contrario, non ci sarà spazio per il facile sarcasmo qua, anche se la battuta è quasi fuori dalla tasca: le immersioni, il diving, ah che bel mare, metti la Muta.

No, guarda.

Il terzino sinistro viene dalle Isole Salomone, si chiama Gideon Omorikio, è soprannomiato Giggs, come Ryan, anche se sembra il sarcofago del gallese; è la bandiera della nazionale di beach soccer delle Isole Salomone e quando gli ricordano l’iconografia dell’indigeno che cuoce il colonizzatore nel pentolone non ride mai. Nulla, si dice di lui sia il più diplomatico membro della squadra, lo chiaman pure “il salomònico Gideon” e sulla parola membro spesso scatta una risata (i più burloni, dopo membro, ripetono il cognome scandendolo, òmo, rikiò, ma c’è poco da ridere invero).

Alvin Singh è un difensore centrale, viene dalle Isole Fiji e a casa non aveva lasciato detto che sarebbe partito per un torneo internazionale di calcio, ha sottolineato il Fiji Times Online. Seriamente.

Ma la stella incontrastata dovrebbe essere Winnie Tau, promettente ala papuah, per il quale il popolo con la testa a cespuglio ha già pronto un coretto ammaliante che fa Winnie Ta-ù, Winnie Ta-ù, sull’aria di questo.

Nella giornata inaugurale della FIFA Club World Cup l’Hekari United affronterà i padroni di casa dell’Al Wahda.

Ci si augura nessuno rovini la festa agl’Emiri, vieppiù degl’emeriti sconosciuti.

I diplomatici papuasici sono avvertiti: nessuno stupore se, all’indomani, dovessero ricevere un telegramma con su scritto PNG.


Fabrizio Gabrielli

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