I capolavori ritrovati della poesia – Washington Albertus Grapevine

Un’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

HORNETS (Washington Albertus Grapevine, Street Rhymes, 1973)

Nocturne hornets
breathe the smoke we are in
so shine jackets
in blue lightnin’

This is the war buddy
this is our struggle
to see the enemy
down in the puddle

The Hornets win
they loose, the Panthers
open the houses
and light your lanterns

WASHINGTON ALBERTUS GRAPEVINE (Hamlet, NC, 23/9/1955 – Charlotte, NC, 17/7/1974)

Alla fine dei sixties, in un paese dove bastava poco a trasformare una striscia di cuoio o di tela messa in verticale nella mappa del Vietnam, e a sacramentare davanti a una foto qualsiasi di Nixon, il nerissimo Washington Albertus (Wash per gli amici, Albertus per la mamma e Worthington Albione per il nonno semi-demente che viveva con loro) cercava (e trovava) la sua strada.
E fu tra i marciapiedi, gli idranti e l’asfalto incatramato di Charlotte che Wash descrisse la sua breve e favolosa parabola Leggi il resto dell’articolo

La sessualità di un IP – #TUS2

emule[Di nuovo spazio al Collettivomensa per i testi di Torino Una Sega 2. Fabiagio Salerno ha letto un fondamentale brano del rapporto genitori-figli-Federico Moccia, e il testo che proponiamo, una toccante storia d’amore, file avi e Ip]

Tu la sofferenza non sai neanche che cos’è.
 Hai mai provato a chattare con i client in coda della barra di upload del tuo emule? Io sì. Capito? Si chiamano tutti http://www.emule.com e allora ci clicchi col destro e fai mostra dettagli e i dettagli secondo emule sono hash utente, versione client, Kadu, IP. Hai mai provato a cercare di capire dalle cifre dell’IP se l’utente fosse maschio o femmina? Tu non sai neanche che cos’è la sofferenza. La sofferenza è scrivere “ciao” a tal 212.63.266.35, mentre state scaricando contemporaneamente, lei da te e tu da chissà chi il file “Socrate.Aristotele.e.la.Scuola.di.Atene.-di.M.Ferraris.avi” e nessuno dei due sa perché cazzo lo state scaricando, visto che a nessuno dei due gliene fotte niente dei socratici e soprattutto di M.Ferraris. Vi chiederete: come faccio a saperlo? Sarà quel 212 all’inizio del tuo IP che dice di te molte cose, che non sei per niente socratica, no, no, a te piace la danza caraibica, e pure a me, e ti dirò di più: c’abbiamo un IP molto simile. Perché non hanno inventato il servizio “manda un sms al 4242 con scritto il tuo IP e il suo IP e scopri le affinità che hai con i tuoi client in coda”, non c’è neanche l’oroscopo degli IP, bah, ma io stasera, cara la mia 212.63.266.35, ho ricevuto un ID basso e un Kadu fairwalled, e lo sapevo che l’avrei ricevuto, ne ero sicuro, guarda io stasera nemmeno mi volevo collegare alla rete Kadu oggi. Leggi il resto dell’articolo

Vota Zombie! – #SurrealityShow

elezioni 2013di Andrea Frau

La terra sotto Piazza Venezia sta tremando. Si apre uno squarcio, si sbriciola il terreno e sbuca una mano rancida e violacea. Dal suolo esce un ammasso di carne putrefatta con brandelli di pelle penzolanti di quello che una volta doveva essere un giovine balilla. Del movimento tellurico si accorge solo un imprenditore ai domiciliari al quale scappa da ridere.

Contemporaneamente a Roma, in piazza San Giovanni, milioni di comunisti piangenti seguono un uomo in decomposizione che cammina tenendo un microfono: è Enrico Berlinguer.
“Enrico, dicci tu che fare!” gridano. Sono pronti a tutto. Al segretario cade un occhio ed esce un verme dal bulbo oculare.
Intanto dal cratere di Capaci colmo di agende rosse come lava spuntano tre zombie con delle coppole in testa. Ingroia ci si tuffa da un trampolino della procura di Palermo e nuota tra le agende mentre i non morti gli si attaccano come meduse, come gorgone, e lo divorano fameliche. Si intravede solo la testa dell’ex pm tra una selva di gambe e tentacoli mentre urla: “Sono un martire!” Sì, sarebbe una bella bandiera. Leggi il resto dell’articolo

Confessioni di un Libero Attaccatore di Francobolli

di Michelangelo Zeno

Dopo cinquant’anni di matrimonio iniziai a pensare come ravvivare il sesso coniugale un’ora, un’ora e mezza prima di uscire dal lavoro – specie se il lavoro diventava pesante e dovevo occuparmi il cervello con qualcosa che potesse distrarmi. A detta di chiunque il sesso è qualcosa di straordinariamente brillante, anche a detta di mia moglie – e anche io sono d’accordo. Ma dopo decenni passati a coricarsi con la stessa persona, l’idea perde di smalto e l’eccitazione va un po’ a farsi benedire. Se poi ci aggiungiamo un naturale calo fisico dovuto allo scorrere degli anni, diventa facile immaginare come ravvivare il sesso coniugale diventasse più che altro una questione amministrativa – di indubbia importanza! – ma dovuta più che altro alla strenua volontà di conservazione tipica delle persone anziane, che cercano di reiterare le abitudini di una vita perché la vita non perda senso. Considerare, confrontare, vidimare diversi modi per ravvivare il sesso coniugale rendeva meno monotona l’ultima parte della giornata lavorativa. Il mio lavoro consisteva Leggi il resto dell’articolo

Non moriremo commercialisti

di Dario Morgante

«Bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavo».
Roy Batty, Blade Runner

Quest’anno l’Avvoltoio ci lascia 100 euro.

I nostri partiti politici presentano programmi che disquisiscono su come utilizzare questi 100 euro. Tutti promettono «maggiore legalità», che nessuno si azzardi a rubare neanche uno di quei 100 euro! E poi in coro: meno tasse, più investimenti, più lavoro per i giovani, servizi più efficienti.

Stiamo votando per scegliere il miglior commercialista sulla piazza.

Il prossimo anno l’Avvoltoio (quello che in Grecia sta facendo i morti per fame) magari ci lascerà 80 euro. L’anno successivo – chissà – forse 50.

I nostri commercialisti saranno senz’altro bravissimi a tagliare la spesa pubblica e a ritoccare le tasse per affrontare la situazione Leggi il resto dell’articolo

L’asino e lo specchio – #fiabebrevichefinisconomalissimo

di Francesco Muzzopappa

Carabattolo era un asino simpatico e onesto.
Mai un furto, mai una rapina, mai un inseguimento, mai nemmeno un tentativo di corruzione.
Un asino onesto insomma, un asino come pochi.
Ogni sera si metteva davanti al suo desco e si chiedeva: “Ma cos’è Leggi il resto dell’articolo

Elezioni 2013 – Votare… e voteremo!

Il picchiatore fascista poeta Ezio Pound, dopo settimane di pedinamenti accesi dibattiti ci ha minacciati convinti a sostenere la sua candidatura politica. Oltre quindi a implorarlo supportarlo e a chiedere aiuto invitarvi a votarlo, alleghiamo la sua raccolta poetica FA-VA – Famiglie e valori della nostra nazione.
Sotto riportiamo una poesia scritta apposta per la campagna elettorale.
(Ezio, ora per favore di’ a Simone Ghelli dove hai nascosto la sua gatta).

L’elezioni 2013

Quest’anno nelle liste
ce stamo pure noi
che nun saremo santi, però saremo eroi.
Noi chi? Noi populisti
– non diteci fascisti che arivamo e ve croccamo -magari semo giovani ribbelli co’ Leggi il resto dell’articolo

I capolavori ritrovati della poesia – Akikazu Ando

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Un’operazione di salvataggio a cura di Ennio Canallegri e William Kessel Pacinotti

SOGNI, SEGNI di Akikazu Ando (1897?)

Dalla sacra montagna
esili lingue di fumo
Eruzione imminente

AKIKAZU ANDO (? – Prefettura di Kanagawa, 1923)

Il 13 settembre di cinquant’anni fa, nella boscaglia dell’isola di Iwo Jima veniva trovato Tetsuya Shoba, un soldato giapponese che era vissuto per sedici anni alla macchia convinto che l’Impero fosse ancora in guerra Leggi il resto dell’articolo