settembre 23, 2013
di scrittoriprecari
di Andrea Frau
Ogni notte, ragazzi e ragazze sulla trentina entrano nei supermarket e nei negozi d’abbigliamento per praticare, tra la carne surgelata e tra i manichini, la loro porno-ginnastica.
I vigilantes si fanno comprare facilmente: basta lasciarli filmare. Poi i video se li rivendono. Nel sito della nuova RAI-tube la categoria “sex in the market” è la più visitata.
È notte fonda. Le statue nude dormono nelle teche, la merce negli altari, assonnata come se fosse in pausa, osserva i partecipanti mentre viene onorata e consacrata dal loro sesso. La porno-ginnastica è ripetitiva e meccanica anche se ogni tanto il buffering si blocca. I corpi stanno in pausa come se stessero riflettendo, come se avessero dimenticato la battuta o non sapessero più che fare. In quei casi il vigilantes li colpisce con la torcia o li elettrizza con il taser e loro riprendono come niente il loro niente.
Vanno avanti tutta la notte come una catena di montaggio, ogni sentimento o pensiero umano scivola via dai corpi lubrificati pieni di grasso.
Gli uomini si muovono con il ritmo di un metronomo, si cronometrano, bevono bibite energizzanti, trangugiano barrette e si guardano allo specchio compiaciuti delle loro prestazioni senza mai fermarsi, il loro personal trainer immaginario li incita, qualcuno dal pubblico li rinfresca con secchiate d’acqua come si fa con i ciclisti, le donne instancabili sono lì a volerne sempre di più, partecipano attivamente anche se ogni tanto guardano sul telefono video-tutorial su cosmetici freschi fatti a mano; se ne stanno sequestrate sotto una gabbia di carne tonica e abbronzata, potrebbero sembrare in preda alla sindrome di Stoccolma in realtà sono consapevoli, come se una Federica Sciarelli bambina cadesse dentro un pozzo con microfono e telecamera e conducesse uno speciale non stop da lì. Le coppie sono numeri binari, uno e zero, in condivisione peer to peer; dopo ogni amplesso si scambiano di posto come al gioco delle sedie. Lo sguardo dei partner non Leggi il resto dell’articolo
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